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La terza età del
gatto
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Che soddisfazione
trascorrere anni e anni in compagnia del proprio micio!
Accoglierlo in casa ancora cucciolo, seguirlo passo dopo passo
negli anni dello sviluppo, godersi la stagione della maturità
e stargli accanto negli anni d'oro della sua esistenza. Per
stare al fianco dei nostri gatti in età avanzata occorre però
seguire una serie di avvertenze, onde prevenire e curare
piccoli acciacchi e fastidi che insorgono solitamente proprio
con il passare degli anni. Ma quanto dura mediamente la vita
del felino domestico? Gli studiosi hanno osservato che un
gatto di famiglia vive solitamente 4-6 volte di più di un
gatto selvatico. I motivi ovviamente sono legati alla migliore
qualità della vita del gatto di casa, alla minore quantità di
pericoli che esso corre dalla nascita alla morte rispetto al
suo cugino non addomesticato. Un gatto si può dire vecchio a
partire dai 9-10 anni, età in cui comincia ad aver bisogno di
maggiori attenzioni e cure da parte del padrone, innanzitutto,
sul piano emotivo. Un micio anziano accentua le sue note
caratteriali e se da un lato si mostra più pacato, dall'altro
è a volte meno tollerante verso fonti di disturbo di qualsiasi
genere. Sarà bene quindi non mutare bruscamente le abitudini
del gatto non più giovane, non sottoposto a viaggi lunghi e
faticosi, non invadergli a sorpresa il territorio con eserciti
di bambini brutali e vocianti. Usando queste semplici
attenzioni, non si turberanno inutilmente le sue giornate e
gli si consentirà di attendere alle sue meditazioni "senili"
in tutta tranquillità. Per il gatto avanti con gli anni, la
cura, l'igiene e la prevenzione sono assolutamente d'obbligo.
Il gatto anziano è infatti afflitto con più frequenza da
malattie quali il tumore, il diabete, la cataratta. Per
individuarle al loro nascere evitando l'aggravarsi
irreparabile, è importante sottoporre al controllo veterinario
l'animale con una certa frequenza e naturalmente è
indispensabile saper cogliere subito i segnali che vengono dal
suo corpo. Un dimagrimento costante, lo scarso appetito, il
pelo opaco per molto tempo sono elementi che ci devono indurre
a far visitare al più presto il gatto. Solo con una tempestiva
diagnosi è infatti possibile intervenire ed alleviare le sue
sofferenze. Nel quadro della prevenzione è anche importante
l'igiene felina. La pulizia del pelo, fatta con delicatezza e
dolcezza, e quella degli occhi e delle orecchie eviteranno
piccole infezioni sempre in agguato. Per quanto riguarda poi
l'alimentazione va tenuto presente che nell'animale anziano il
rene ha una efficienza ridotta. La somministrazione di
proteine deve quindi essere fatta in modo corretto,
distribuita in numerosi pasti durante il giorno e integrata
con minerali e vitamine. Meglio dunque affidarsi anche nella
terza età felina ai cibi già preparati da esperti
nutrizionisti, che mettono d'accordo gusto e fabbisogni
specifici. Attenzione particolare va osservata nei confronti
dell'equilibrio minerale del gatto anziano. Gli anni che
passano significano infatti per lui un impoverimento di calcio
nelle ossa, e la conseguente osteoporosi, che può indurre in
casi molto gravi fratture, schiacciamenti delle vertebre ed
addirittura paralisi. Nel gatto vissuto allo stato naturale il
fabbisogno di calcio viene assorbito attraverso
l'alimentazione. Ingerendo piccoli animali, carne ed ossa
comprese, il gatto "libero" fa scorta di calcio. A differenza
sua, il gatto domestico non ha molte occasioni per costituire
la sua riserva del prezioso minerale e va quindi aiutato in
età avanzata con qualche grammo al giorno di carbonato di
calcio. Tanto sono belli e simpatici i micini di qualche mese,
tanto è rassicurante ed affettuosa la presente di un felino
"maturo". Per godere appieno della sua compagnia e fargli
gustare una vecchiaia dolce e serena, occupiamoci di lui
circondandolo di quelle piccole attenzioni dovute a chi non è
più.... di primo pelo! |
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