Ecco una buona notizia per i
contribuenti che hanno animali domestici. Nella prossima
dichiarazione dei redditi sarà possibile inserire anche le
spese veterinarie e pagare, quindi, meno tasse.
Finalmente detraibili
A partire dalla
prossima dichiarazione dei redditi, i possessori di animali da
compagnia, potranno finalmente chiedere di usufruire di
detrazioni fiscali, fino a un massimo di 750.000mila lire, per
le spese veterinarie che siano state eventualmente sostenute
durante l'anno.
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Si tratta di una
novità importante e attesa da molto tempo dai sempre più
numerosi proprietari di animali domestici del nostro Paese.
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Prima che il
provvedimento diventi operativo, è necessario compiere
ancora alcuni passi, ma già da quest'anno la legge che
consente le detrazioni fiscali sarà applicata.
Un cammino iniziato lo scorso luglio
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Tutto è iniziato
quando nel mese di luglio 2000, il Senato ha approvato un
emendamento alla legge Finanziaria (precisamente al
collegato Finanziario), che prevedeva le spese veterinarie
fino ha un massimo di 500mila lire.
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L'emendamento era
stato proposto dal Senatore Albertini, dei Comunisti
italiani, ed era stato firmato da tutti i gruppi
parlamentari. Se da una parte si voleva aiutare i possessori
di animali domestici, dall'altra ci si proponeva di fare
emergere eventuali attività "in nero" nell'ambito della
professione veterinaria, rendendo obbligatoria la
presentazione di regolari fatture o ricevute fiscali per
poter richiedere la detrazione.
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Una volta giunto
alla Camera, l'emendamento ha subito una modifica
interessante: la detrazione è stata portata a un massimo di
750mila lire, con una franchigia di 250mila lire.
La franchigia "assorbe" le
prestazioni di routine
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Se le prestazioni
effettuate, sono al di sotto delle 250mila lire di
franchigia, non possono essere scaricate.
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La franchigia, in
pratica, taglia fuori quasi tutte le prestazioni di routine
(visite di controllo e vaccinazioni), ma l'aumento del
massimale va incontro a chi si è trovato di fronte a spese
straordinarie.
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Siccome, finora, sul
territorio nazionale non esiste un tariffario unificato per
le prestazioni veterinarie e talvolta tra nord e sud vi sono
disparità che possono arrivare al 25-30 per cento, la legge
sarà più utile nei casi in cui il costo delle prestazioni
dei professionisti sono più elevate.
Come si
calcola
Come avviene per le
spese veterinarie umane, per calcolare la detrazione, si
dichiara l'importo delle spese sostenute che eccede le 250mila
lire di franchigia e si calcola il 19 per cento di tale cifra.
Per esempio,
se la spesa per cure veterinarie è stata di lire 1.000.000, si
prende in considerazione il limite massimo di spesa, cioè
750.000 lire, dal quale si detrae la franchigia di lire
250.000 lire. Si calcola, quindi , il 19 per cento delle
rimanenti 500.000 e si ottiene una detrazione dall'Irpef di
95.000 lire.
Riassumendo
Spesa
sostenuta: £. 1.000.000
Limite
di spesa detraibile: £ 750.000
Detrarre franchigia: £. 250.000
=
£. 500.000 x 19 % =
detrazione lire 95.000
Alcuni consigli
Per giustificare le
spese sostenute, sarà necessario conservare fatture o ricevute
fiscali rilasciate dal veterinario oppure dal laboratorio di
analisi.
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Occorre ricordare
che su fatture e ricevute devono sempre comparire: numero di
parcella, data, intestazione di chi la emette (nome,
cognome, indirizzo, numero di partita iva, codice
fiscale.....), i dati della persona alla quale vengono
emessi e la descrizione del tipo di prestazione svolta.
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In attesa di nuove
delucidazioni, si può consigliare ai possessori di animali
di conservare qualsiasi documento in grado di provare le
spese sostenute, persino le ricette del veterinario con
allegato lo scontrino del farmacista. Si vedrà poi al
momento della presentazione della dichiarazione dei redditi,
che cosa effettivamente potrà essere scaricato.
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