In
queste pagine troverete alcune testimonianze di persone
che amano gli animali in particolare i "gatti", con
piccole storie e ringraziamenti alla loro esistenza.
Gli occhi
dei gatti sono come un ponte verso un mondo al di là di
quello che conosciamo.
La nostra
filosofia è:
<< Una
casa senza un gatto è solo un domicilio>>.
I cani
accorrono quando li chiami; i gatti ricevono un messaggio
e te lo riportano.
Divinità,
diavolo, strega, santo, stregone, profeta, tentatrice,
regina dell' universo, vittima del rogo. Nella storia al
gatto è stato attribuito ogni ruolo tranne, mai neppure
una volta, quella dell' eroe. Ora finalmente, è il suo
turno.
Non abbiate
timore, il vostro gatto non minaccerà mai la vostra
popolarità nel quartiere cominciando ad abbaiare come un
disperato alle tre del mattino. Non assalirà il postino né
vi dilanierà le tende del salotto, al massimo si
arrampicherà in cima alle tende per godersi una veduta
aerea della stanza.
Penso alle
strane opinioni che molte persone nutrono sui gatti,
ritenendo questi ultimi creature egoiste disposte ad
offrire il loro affetto esclusivamente in occasioni che
possono tornare a loro beneficio, incapaci di un amore
spassionato come quello di un cane, creature assolutamente
indipendenti preoccupate unicamente di badare ai propri
interessi. Che sciocchezze!! Io ho sentito il muso di
velluto dei gatti contro il mio viso o li ho visti con i
miei occhi accarezzarmi le guance con zampe dagli artigli
scrupolosamente ritratti. Queste sono per mè sublimi
espressioni d' affetto.
...non so
come ho fatto a vivere per così tanto tempo senza un
gatto...
...mi sono
innamorata della gatta che abita con me, e anche lei,
credo...
...la
ringrazio per quello che ogni giorno mi insegna...
EVA
I gatti sono
nostri amici ........
loro sanno
dare tanto, anche se testardi, a modo loro dimostrano il
loro affetto.
Spesso i
gatti ti fanno compagnia meglio di una persona ......
.... io, il
mio gatto, lo considero come un fratello!
Ti vogliamo
bene BRICIOLA!!!!!
TEO e
BIA
L'unico
animale che amo è senz'altro il gatto
chi ama i gatti non può amare le persone
io ne ho una il suo nome è BERTA
SHARON
Carla è una
ragazza di 28 anni, di Cagliari, Biologa e con un amore
folle per i gatti da sempre!!
Ha avuto un
bellissimo gatto Soriano di nome Umberto che adesso non è
più in vita, ma attualmente vivono in casa con lei Sofia e
Matilde, sempre due gatte Soriane.
Sofia è stata
presa da un cortile in cui c'erano tanti bei gattini,
questa micina ha fatto subito le fusa a Carla e quindi si
è conquistata una casetta calda ed accogliente!
Oltretutto ,Sofia
essendo malata ha avuto bisogno di attentissime cure, non
poteva prendere freddo e doveva seguire una particolare
alimentazione! E' ormai dal '89 che vive con Carla!
Matilde, invece,
l'ha presa nel '92 proprio sotto casa sua, si trovava
sopra di un albero ed era in difficoltà a scendere!
Matilde è
simpaticissima e molto singolare, mangia come un gatto, ma
ringhia come un cane se le si toglie improvvisamente la
ciotola. Inoltre quando è contenta sbava proprio come un
cane......
Quando la mamma di
Carla prepara le fettine di carne sul tavolo, lei
puntualmente si mette dietro alle sue spalle perché ne
vuole un pezzetto che furbescamente chiede con cortesia
poggiando la zampina sulla spalla!
Ma Matilde è una
vera mangiona e frega sempre il pasto a Sofia, tanto che
deve mangiare separatamente se vuole finire il suo piatto!
Sofia invece è una
grande curiosona! La mattina presto urla senza pietà per
far alzare le serrande e così poter vedere fuori, infatti
il suo sport preferito è saltare dalle verande verso gli
alberi sottostanti per poter acchiappare gli uccellini.
Peccato che a volte non prende bene la mira e si ritrova
giù nel marciapiede a bocca asciutta!!
Se Matilde ha la
passione per le fettine di carne...Sofia da buon vecchio
gatto adora i pesci e se ogni tanto ne sparisce qualcuno
dal tavolo mentre si prepara il pranzo, si sa già che
guardando sotto c'è la ladra con il suo bottino!
Matilde e Sofia
sono grandi amiche... ma non si conoscono se devono
condividere il caldo termosifone nelle fredde sere
d'inverno, sono troppo grandi e insieme si sta decisamente
male.
Ma è anche vero
che sono due grandi coccolone, adorano Carla e si
offendono per giorni interi quando lei parte e non le
porta con se.
Ogni gatto ha un
pò di mistero e magia dentro di se...e anche Sofia e
Matide.
Quando Carla
studiava, loro si mettevano sempre sulla sua scrivania ed
ogni volta riuscivano a coricarsi nella medesima pagina in
cui lei stava studiando o leggendo... che birbe!
Ma si sà
che i gatti ne sanno una più del diavolo........
Carla
Monia è una
ragazza di 30 anni di Tortolì ma che vive a Cagliari! La
sua casa di Tortolì è molto grande e lei e i suoi fratelli
hanno avuto tanti animali e tante bellissime storie da
raccontare!
Ancora oggi Monia
ha un bellissimo ricordo del suo gatto Gastone.
Era un micio che
adorava giocare con Monia e la banda dei suoi fratelli e
la sua particolarità era che stava a tutti i loro giochi e
trattamenti. Si faceva vestire, si faceva portare in giro
per la casa con il carrozzino e addirittura in un giorno
di sfinimento totale per Gastone aveva accettato persino
di farsi battezzare!
Un giorno Gastone
ha avuto la brutta avventura di finire sotto la macchina
del babbo di Monia e da quel giorno non ha guardato più in
faccia nessuno se non Monia che con pazienza lo spazzolava
e gli faceva le coccole oltre che interessarsi a darle da
mangiare.
Chissà dove sarà
ora Gastone...è sparito prima che Monia scendesse a
Cagliari ma il ricordo è ancora vivo dentro di lei!
Monia
Maura ,ha 37 anni
vive a Cagliari ed ha un bellissimo bimbo di 3 anni che si
chiama Federico!
Maura è un gatto!!
Ne ha avuti talmente tanti che si potrebbe scrivere un
libro per tutte le esperienze e gli aneddoti che ha da
raccontare!
Avendo sempre
avuto un giardino non ci sono mai stati problemi per lei
ad avere un micio, ed infatti iniziamo a raccontare la sua
storia!
Il suo primo gatto
si chiamò Muscita, un siamese che acquistò quando Maura
aveva 10-11 anni e che visse per 17 anni! La sua morte è
stata una tragedia per Maura che non si è scoraggiata e
subito, ha pensato di riempire il vuoto che Muscita aveva
lasciato nel suo cuore!
Così arriva Piotta
nata in giardino dalla mamma Macchia.
Jasmina invece, è
stata una gattina bianchina piccolina che Maura ha preso
per non esser ammazzata.
Cesello, è stato
un gatto che Maura ha trovato vicino alla chiesa di San
Cesello mentre andava al cinema con la mamma.....dopo
l'incontro Maura tornò a casa con lo sventurato e la mamma
andò al cinema da sola.
Seguono tanti
altri gatti come per esempio Epifanio un gattino trovato
il giorno della Befana dal padre di Maura, un batuffolino
bianco con un canino rotto.
Adesso Maura per
motivi di tempo, lavoro e bimbo non ha gatti ma presto un
cucciolo arriverà a portare un pò di scompiglio in
famiglia!
Maura
Antonio, per gli
amici Toi, è un ingegnere di 28 anni che abita a Cagliari
ma avendo la casa paterna a Sardara, non molto lontano da
Cagliari, approfitta spesso per farsi qualche week-end
di riposo o di studio ! Anche a lui piacciono i gatti, ma
non ha il tempo per poterli accudire e così lascia questo
incarico alla mamma che da sempre chiama tutti i gatti
Pippo o Pippa! Toi ha una simpatica storia che lo tiene
legato ancora al ricordo della sua maturità:
"Era la fine di
Giugno del 1990 e c'erano i Mondiali di ITALIA '90; una
notte, prima di un compito, è stato trovato un piccolo
micino; la macchina da dove è stato <<tolto>> era
parcheggiata a "SA CAPIRIGNA" ( una gelateria di Cagliari
con tavolini all'aperto) dove io e i miei compagni eravamo
soliti vederci ogni sera.
Il gatto è stato
battezzato da me RANDY perchè quando giocavo a
rincorrerlo
sgommava in curva come il pilota del motomondiale Randy
MAMOLA. Me lo sono
portato dietro in paese per compagnia perché dovevo stare
lì da solo a studiare per l'orale ed inoltre, ormai Randy
era diventato la mascotte della classe! Ma finito il
periodo degli
esami, io partii
per un mese e mezzo .. e quando tornai il gatto non mi
riconosceva più e...
soprattutto... mia madre lo aveva chiamato Pippo..
e così.. da Pippo,
è durato un paio d'anni mangiando i topolini (e forse
anche qualche
gallina) del vicinato di Sardara. Mia madre si ricorda
che è vissuto in
paese per almeno tre anni .. fino all'inverno 1992/93."
TOI
Antonella è una
ragazza di Mestre e i gatti sono la sua
più gratificante
passione!
Purtroppo lo
scorso anno è mancato Alfonso, un gattone adorabile e di
inestimabile valore affettivo e oggi, a distanza di un
anno lo piange ancora ed è in suo onore che vuole far
leggere a tutti la sua storia!
S’incontrarono una
mattina di Maggio e da allora nacque una grande e tenera
amicizia, come se ne vedono poche tra gli uomini.
Antonella aveva
bisogno di qualcuno da amare e fu così che Alfonso divenne
per lei uno degli aspetti più importanti della sua vita.
Era diventato per lei un gatto piuttosto insolito, non
perché fosse di una razza poco comune, egli era infatti un
bellissimo persiano dal maestoso mantello nero e con due
grandissimi ed espressivi occhi color arancione, ma perché
si comportava come una persona.
Alfonso per lei
era magico!
Ogni mattina la
sveglia che ha sul comodino accanto al letto suona alle 7
in punto tranne, ovviamente, la domenica, ma ad Alfonso
nessuno mai gli aveva insegnato che i giorni festivi
differiscono da quelli feriali così che puntualmente,
meglio di un orologio svizzero, ogni domenica mattina alle
7 Alfonso andava silenziosamente sul letto, si avvicinava
al suo viso e, con i suoi baffetti le solleticava
leggermente l'orecchio, come se le dicesse: "Su, alzati
non è più l'ora di poltrire".
Per lei era
davvero un piacere preparare la sua colazione che, fin
dall'inizio, aveva ottenuto priorità assoluta. Cucinava
così il pollo, glielo tagliava a pezzetti su un tagliere
di legno e lui, dopo essere salito su un piccolo sgabello,
con la sua zampina le faceva capire che prima di
metterglielo nella sua ciotola gradiva un assaggio dalle
sue mani. Dopo aver gustato la sua razione se ne andava
tranquillo sopra un ripiano che gli permetteva la vista
dalla finestra, e con la zampina toccava leggermente e
ripetutamente la tenda per farle capire che doveva
scostargliela poiché era giunto il momento in cui doveva
deliziarsi la vista con i passerotti . Così tutto assorto
se ne stava per decine di minuti, se lo spettacolo era
interessante, altrimenti se ne andava un po' sconsolato a
fare il suo riposino del mattino.
Raramente dormiva
come gli altri gatti, affondando la testa nella sua
pelliccia, lui era speciale anche in questo, dormiva
allungato sul letto di Antonella come una persona.
D'inverno
dormivano insieme sotto le coperte ed entrambi con la
testa sul cuscino, e lei lo abbracciava come fosse il suo
orsacchiotto di peluche; lui immediatamente faceva le fusa
e con quel dolce e confortante suono Antonella si
addormentava. In quei momenti lei non lo vedeva più come
un gatto, era il suo cucciolo, il suo cucciolo d'uomo, il
suo bambino, e il suo cuore traboccava d'amore per lui.
Da quando l'ha
conosciuto per la prima volta, ha riempito di gioia ogni
istante della sua vita.
Antonella ha
sempre ammirato il suo carattere libero, fiero e privo di
pregiudizi. Lui non si faceva scrupoli, come invece fanno
le persone, a dimostrare ciò che gli piaceva fare o meno,
oppure esprimere apertamente la sua simpatia o antipatia
nei confronti delle persone. Ecco perché è sicura che
tutto l'affetto che le ha dato era sincero. Non solo è
riuscito con i suoi modi a catturare il suo cuore e le ha
fatto capire che dare amore è essenziale quanto il
riceverlo.
Tra di loro si era
instaurato un bellissimo e speciale rapporto d'amore e di
amicizia; quando Alfonso la guardava con quei suoi dolci
occhioni riusciva a leggere dentro di lei meglio di
chiunque altra persona. Non erano importanti le parole
perché bastava che lui la guardasse per sapere, anzi, per
leggere la sua gioia o tristezza e, quando era triste
voleva sempre andare in braccio come un bambino,
appoggiava la sua testa sulla sua spalla e faceva le fusa
ed ecco che spariva la tristezza, poi una strofinatina
alle guance ed era come se lui le sussurrasse: "Non ti
preoccupare, sarò sempre qui a proteggerti".
Invece non fu
così, perché adesso lui non c'è più e le manca
terribilmente!!! Aveva tanto bisogno del suo calore, della
sicurezza che le dava, delle sue coccole. Antonella così
ci dice:
<<Dal giorno in
cui Alfonso non c'è più ho avuto il bisogno di credere che
ci fosse un Dio, lassù da qualche parte, non volevo
credere che tutto fosse finito, mi piace credere che
Alfonso aleggi ancora tra le mura della mia casa e che, da
anima buona quale lui era, ora è diventato l'angelo
custode della casa.
Caro Alfonso, non
potrò mai ringraziarti abbastanza per le innumerevoli
lezioni di vita che mi hai dato, ma so che il tuo amore
era puro e sincero così che per me rappresenta una
benedizione e un privilegio.>>
Antonella
Ritorno alla Savana
Il giovane ghepardo, acquattato tra
l’erba alta, osservava i movimenti di un branco di zebre
che pascolava pochi metri più avanti, cercando di
localizzare l’animale più debole. Dopo aver analizzato
ogni singolo capo, individuò un cucciolo che trotterellava
accanto alla madre.
Il ghepardo si
leccò i baffi e spostò il peso sulle zampe posteriori,
pronto allo scatto. Improvvisamente, come un proiettile,
schizzò in avanti lanciandosi in una corsa folle verso il
suo bersaglio. In un istante il branco si sparpagliò e in
poco tempo il cucciolo se ne ritrovò separato. Il ghepardo
si gettò su di lui e gli azzannò la gola. Tempo qualche
istante, il cucciolo si accasciò a terra, privo di vita.
Il ghepardo lo trascinò all’ombra di un albero per
consumare il meritato pasto. Quando fu sazio si arrampicò
sull’albero a digerire. Di lì aveva un’ampia visuale del
Serengheti, pianura dov’era nato e cresciuto: il branco di
zebre si era nuovamente riunito e aveva ricominciato a
pascolare e un branco di gazzelle stava per essere
attaccato su più lati da 6 leonesse esperte.
All’improvviso,
uno stormo di uccelli si alzò in volo e all’orizzonte
apparvero 2 enormi camion che giunsero nello spiazzo pochi
metri dopo il branco di gazzelle che fuggì rovinando la
caccia delle leonesse. Ne scesero 4 uomini: il primo basso
e tarchiato, il secondo alto e slanciato, il terzo con una
gran pelata e dei baffetti neri e il quarto molto giovane,
biondo e muscoloso.
Il ghepardo, che
non aveva mai visto né uomini né camion ne fu molto
incuriosito, ma non spaventato: avendo un carattere molto
orgoglioso, intrepido e spavaldo, l’unica cosa di cui
aveva veramente paura era la fame.
Vide che i 4
uomini stavano caricando sui camion molte specie di
animali, anche erbivori. Di questo, invece, fu vagamente
preoccupato.
La sua
preoccupazione si trasformò in rabbia quando vide che,
insieme agli altri animali, caricavano anche sua madre.
Con immenso furore scese con un balzo dall’albero e si
acquattò nell’erba alta; come aveva fatto con il branco di
zebre, così fece per quello di uomini: scelse il più
debole e lo attaccò. Il malcapitato fu l’uomo basso e
tarchiato che, più velocemente del previsto, venne ucciso.
Nacque un
trambusto terrificante. Gli uomini cominciarono a sparare
contro il ghepardo.
<< Prendilo, Tom!
>> fece l’uomo con la pelata al ragazzo.
Ad un certo punto,
tra gli spari, si udì un guaito disperato. Il ghepardo si
volse e vide sua madre a terra, in una pozza di sangue.
<< Maledizione,
Tom! Dovevi prendere il maschio! >> sentì dire dall’uomo
alto.
Il ghepardo cercò
di fuggire ma gli uomini riuscirono a sparargli una
siringa piena di sonnifero. Una volta addormentato, venne
caricato su un camion e trasportato nello zoo di Dar es
Salaam, una città affacciata sull’Oceano Indiano.
Quando si svegliò,
si ritrovò in una gabbia di circa 4 metri per 6 nella
quale riusciva a malapena a fare 6 passi. Cominciò a
soffiare e a correre di qua e di là cercando di rompere la
rete metallica a unghiate e a morsi, inutilmente.
Ad un certo punto
arrivò un uomo; l’animale capì che quell’esemplare non
faceva parte del gruppo che precedentemente aveva
attaccato, nella Savana. Ma si trattava pur sempre di un
uomo e il ghepardo aveva imparato che dell’uomo non ci si
deve fidare.
Cominciò a
soffiare più forte, assumendo un atteggiamento minaccioso.
L’uomo rise.
<< Ehi, amico! Non
ti servono tutte queste scene! >>
Tirò fuori dalla
tasca del suo giubbotto a righe un piccolo taccuino e
prese a sfogliarlo.
<< Sei un osso
duro, eh? >>. Emise un lieve fischio << Dieci cc di
sonnifero… Mica male! >>
Ora il ghepardo
era veramente infastidito dalla calma dell’uomo: gli occhi
iniettati di sangue guizzavano sull’uomo, soffermandoci
all’altezza della gola; i muscoli sembravano animati da
vita propria e si contraevano sotto il pelo corto e
lucente; le unghie, sfoderate al massimo, luccicavano al
sole del pomeriggio; le orecchie dritte, si curvavano come
parabole al minimo rumore; il naso era arricciato e dalla
bocca aperta si potevano scorgere denti affilati come
rasoi; la coda faceva scatti rapidi che tradivano un
grande nervosismo.
<< Uh! >> fece
l’uomo, sarcastico << Fai proprio una bella impressione!
Ma qui il capo sono io, non dimenticarlo! >>
Detto ciò lo
lasciò solo. L’animale non smise, però, di soffiare fino a
che non sentì più il minimo rumore. Quando si sentì sicuro
che nessuno sarebbe passato di là senza che lui non lo
avesse sentito, si sedette e pensò ad un’eventuale via
d’uscita.
Divenne così
aggressivo che nessun inserviente poteva avvicinarsi.
Parecchie volte un uomo cercava di avvicinarsi a lui ma,
in risposta, riceveva unghiate che gli procuravano ferite
di una profondità non indifferente. Anche il ghepardo,
però, fu picchiato duramente e anche dalle sue ferite
sgorgava abbondantemente il sangue. La sua aggressività,
comunque, era causa di una grandissima paura e da questa
sua esperienza imparò che in alcuni casi non è bene essere
troppo sicuri di se stessi perché ci sono cose ben più
forti.
Ormai la ricerca
di una via di fuga si faceva disperata. Il ghepardo,
infatti, non dimenticò mai il sapore della libertà:
cacciare nella sua Savana era il ricordo più nitido di
tutti proprio per la sensazione di potenza che sentiva
quando catturava la preda.
Così, quella sera,
si nascose dietro un tronco (posto nella sua gabbia per
ricreare un po’ l’ambiente) e aspettò l’arrivo
dell’inserviente che veniva a portargli il cibo.
L’inserviente arrivò e il ghepardo scattò in avanti
afferrandolo alla gola. Senza rimanere ad infierire sulla
vittima, attraversò la stretta porticina rimasta aperta,
verso la libertà.
Proprio davanti
allo zoo c’era una stazione ferroviaria e il fuggitivo
decise di rifugiarsi in un vagone per passare la notte.
Trovò un vagone che aveva la porta scorrevole socchiusa.
Vi si intrufolò e si acciambellò in un angolino sul
metallo arrugginito. Lì si addormentò e fu un sonno
agitato: sognò di rivivere il momento dell’arrivo dei
camion, l’uccisione di sua madre fino alla sua cattura. Le
immagini si accalcavano una sull’altra, confondendosi per
poi riapparire più nitide che mai… Improvvisamente un
forte fischio lo svegliò. Alzò il muso, il naso fremente.
C’era un trambusto assordante fuori dal vagone. Il
ghepardo spiò dalla porta semichiusa: il paesaggio era
completamente diverso! Arretrò spaventato. Voleva
esplorare quel mondo nuovo ma represse l’istinto: non
poteva, c’era troppa gente… Sarebbe uscito quella notte.
Quando fù buio,
infatti, il ghepardo uscì nella stazione deserta e la cosa
che lo colpì di più fu l’infinità di odori che poteva
percepire. Era nella stazione di Mucuyuni ma, naturalmente
non poteva saperlo. Udì uno squittio e si avventò su un
ratto che attraversava i binari. Aveva patito troppo la
fame per dare ascolto al suo orgoglio che lo obbligava a
catturare prede ben più grandi e pericolose.
Ricominciò ad
annusare avvertendo solo odori sconosciuti. Ad un tratto
fu come se qualcuno (e dalla brutalità si sarebbe detto un
uomo) l’avesse preso per le narici e l’avesse strattonato.
C’era un odore che conosceva: quello della sua pianura, il
Serengheti! Cominciò ad inseguire quell’odore, come in un
sogno. Riuscì a non perderlo mai; perfino quando dormiva
rivolgeva il muso verso quell’odore per non perderlo
nemmeno nel sonno.
Passò così i
giorni e le notti per parecchie settimane, senza mai
mollare. L’odore divenne sempre più forte e il paesaggio
più familiare finché arrivò ai piedi di una collinetta.
Aveva un aspetto molto familiare, quella collinetta; così,
il ghepardo ormai stremato da tante ore di cammino, si
costrinse a scalarla.
La prima cosa che
vide da lassù fu la testa di un’altissima giraffa. Guardò
più in basso e vide un gruppo di leonesse che dava la
caccia ad un branco di gazzelle. Sembrava che fosse
rimasto tutto come lo aveva lasciato.
Oltre la
collinetta c’era una ripida discesa. La stanchezza se ne
andò, come ci si libera dello sporco dopo un bagno. Corse
giù per quella discesa, più veloce di un fulmine, come
solo i ghepardi sanno fare. Era tornato nel Serengheti.
Era tornato a casa!
Francesca Blasi II A
Le ciglia di un cigno
La risata
della mia mamma assomiglia ad uno squittio di animale
Le sue
ciglia sembrano ali di un cigno
Ha gli occhi
a mandorla che sembrano due zaffiri lucenti
Ha i capelli
lunghi e scuri che sembra una savana di notte
Ha le guance
morbide come un cuscino di piume
Ha la bocca
sorridente, e quando mi abbraccia mi stringe forte forte
La mia mamma
assomiglia ad una pianta di rose
Alexandro III B
GIGIA
Oggi, è
un giorno molto triste, anche se forse bisognerebbe
gioire per aver avuto la possibilità di trascorrere 20
anni, (non è da tutti i gatti!) con questo meraviglioso
essere senziente.
Nel
1982, una sera mentre mi trovavo con i miei amici in un
bar, mi è capitata tra piedi. Era così piccola che non
sapeva nemmeno miagolare: Emetteva un personalissimo
suono che subito mi conquistò e mi spinse a portare a
casa quel piccolo animale. Abitavo ancora con i miei
genitori, che immediatamente mi intimarono di riportarla
dove l'avevo trovata. Ma la mia nota testardaggine, li
fece arrendere. Acconsentirono a trattenerla almeno
quella sera.
La portai in una stanza da letto ricavata in cantina e
il gioco fu fatto! Non abbiamo
più potuto fare a meno di lei. Sulle prima scegliemmo
nomi "esotici" tipo Selvaggia (per il carattere), ma mio
padre che non si ricorda mai i nomi, iniziò a indicarla
con frasi tipo...: " chi ha visto la
....Gigia?" Il nome era un po' ruspante e più
adatto a un topo, ma rimase Gigia per tutta la vita.
Amava moltissimo le croste di formaggio grana e in 20
anni ne avrà consumati parecchi kg. Era molto
indipendente anche se stava sempre in casa, e alternava
affetto spropositato ( sembrava
una sorta di umanoide ) a momenti in cui non si poteva
avvicinare, ma non ha mai confuso un bambino con un
adulto. E mentre dai primi accettava tutto o quasi, con
gli adulti e gli altri gatti sapeva farsi rispettare.
Sono andata ad abitare da sola e lei, nonostante il
tentativo ha preferito restare nell'appartamento dei
miei.
Essendo
molto vicino al mio non ha comportato il fatto che ci
perdessimo di vista. In molti hanno conosciuto la GIGIA,
di nome o di fatto, e tanti bambini ormai adulti la
portano nel cuore. Adesso però sta' morendo. Negli
ultimi tempi come accade ad ogni essente senziente che
invecchia, ha iniziato a lasciare questa vita
perdendo poco a poco, prima l'udito, poi la vista e
questa sera non è più riuscita nemmeno a reggersi. Ora è
vicino al termosifone e quello che mi consola è che
ancora adesso il ritmo del suo respiro riesce a darmi
serenità, in un momento così triste, dove il "mai più"
tende a prendersi tutto. A casa mia adesso c'è CESARE
un simpaticissimo gattone rosso di 16 mesi a cui sono
già legatissima, ma nel mio cuore rimarrà sempre
l'immensa gratitudine verso di Lei che inconsapevolmente
(forse) ci ha dato tanto: < Grazie Gigia da tutti noi!
E complimenti per la parte che hai fatto in questa
curiosa, misteriosa , sacra esistenza di cui tutti noi
facciamo parte! Un bacio. Cristina>
Betty
Il 25
aprile 2002 avevo appena 2 settimane quando ad un tratto
mi vidi buttata in un cassonetto della spazzatura, dissi
fra me e me forse questa è la mia nuova casetta, ma col
passare delle ore mi resi conto che mi avevano
abbandonata, l'unica cosa da fare era miagolare a più
non posso.
Verso
le 23:00 sentii dei passi e allora miagolai ancora di
più tutto ad un tratto vidi un ragazzo che mi afferra
con prontezza e mi dà le prime carezze, mi infilò nel
taschino della sua giacca e si avviò, mah, pensai
chissà dove andrò a finire.
Mi portò con sè nella sua casa e lui disse< mamma
non dire di no>, mi mostrò alla sua mamma e agli altri
componenti della famiglia, anche ad un mio simile un
gattone grande e dolcissimo di nome Fazy, che devo dire
mi ha accettata subito, iniziava a leccarmi e ad
annusarmi mah! tutti in coro esclamarono per la mia
bellezza (modestamente), questo stava a significare che
avevo trovato la giusta famiglia.
Io in
questa famiglia stò benissimo tutti mi amano e io amo
loro...ma Tommy è nel mio cuore.
Oops
dimenticavo, ultimamente mi sono divertita un pò e mi
sà che tra non molto sarò mamma.
Daniela
Crispiano
IO TAFFY……..VI
DICO GRAZIE
Mi chiamo Taffy, ho vissuto
16 anni meravigliosi con i miei amici a due zampe Mino e
Patrizia oltre agli zii adottivi Antonio e Teresa dove con
loro trascorrevo parte delle mie splendide vacanze nelle
campagne parmensi.
Loro
erano la mia vita, li adoravo e li avrei difesi di fronte
a qualsiasi affronto mostrando denti e unghie.
Tutto
sommato ero sempre un felino anche se in miniatura.
Ho
vissuto 16 anni felici accanto a loro, io ero il coccolo
di tutti, buono anche se un po’ riservato di carattere.
Un bel
giorno la fame ha cominciato a diminuire sebbene venissi
sollecitato con vari tipi di cibo non mi andava più di
tanto. Ho cominciato a dimagrire…..
vorrà fare il modello pensavano Mino e Patrizia.
Purtroppo non era così.
Dopo
qualche giorno le zampe faticavano a reggermi in piedi ed
i miei amici spaventati mi portarono subito dal
veterinario che consigliò una cura,
delle flebo, un eventuale ricovero.
Con gli
occhi li supplicai “non lasciatemi qui….voglio tornare a
casa con voi ….. ed entrare nel
sonno eterno nella mia cuccia ! ! !
Non
servono parole per capire certe cose e fui subito portato
di nuovo a casa anche se le speranze di guarigione erano
molto lontane. Fui contento ugualmente, vivrò ancora poco
ma bene.
La
situazione andò peggiorando ed una sera decisero di
addormentarmi per sempre, fui felice perché avvenne
accanto a loro e ad una veterinaria dolce e carina.
So che
avete fatto fatica a prendere questa decisione ma era
necessaria e per questo vi ammiro e vi ringrazio anche
perché mi avete permesso di andarmene in maniera
dignitosa.
Adesso
sono come sempre felice, scorrazzo per i prati celesti in
compagnia di tanti amici che hanno visto come me piangere
i loro amici ma che da quassù li
ringraziano ancora per la splendida vita che hanno
permesso loro di trascorrere.
Grazie,
grazie ancora a tutti ! ! !
MINO
GRAZIE ILARIA, DI TUTTO
Sono
quindici anni che siamo sempre insieme. Forse solo lei mi
capisce davvero e solo io posso capirla. Non e’ una micia
socievole, in quindici anni ha rifiutato le carezze di
tutti tranne le mie, non si e’ fidata mai di nessuno
tranne che di me , ciecamente.
Non mi ha mai delusa e spero
che neppure io lo abbia fatto. E’ una
gatta speciale e qualche giorno fa ho temuto di
perderla. Una polmonite acuta le impediva di respirare e
lei chiedeva aiuto, ma solo a me. Ha continuato a fidarsi
solo di me. E’ stata dura, ma insieme
ce l’ abbiamo fatta ancora una volta. Siamo
cresciute insieme, abbiamo cambiato casa insieme,
piu’ volte, ma lei mi e’
sempre rimasta accanto, le basto solo io e nulla
piu’. Non so cosa farei senza
le sue fusa, le sue unghiette,
i suoi bacini, i suoi occhioni.
Non voglio pensarlo. Ilaria ce l’
ha fatta, ancora una volta dorme vicino a me e vorrei
fosse per sempre. Grazie Ilaria, di tutto.
BETTY
Ciao a tutti,
sono Betty ho parlato
di me qualche mese fa, conclusi la mia lettera dicendo che
mi ero divertita facendo un pò di "breack dance". In
effetti...... il troppo ballare...... mi ha portato (dopo
63 giorni) tre meravigliosi babies (gattini) che potete
ammirare in foto, la nera si chiama Mindy, il bianco e
grigio si chiama Taby e quello tutto grigio si chiama Max
(per la sua stazza), vi posso dire che sono diventata una
ragazza seria anzi una mamma dolce ed affettuosa a tutti
gli effetti, sto sempre vicino ai miei tre gattini e li
accudisco nel miglior modo possibile cioè vivo per loro,
posso tutto questo perché ho una famiglia che ci ama tanto
e poi con i babies sono tutti "impazziti" se li prendono
li coccolano a volte loro si mettono li e ci guardano ed
ogni tanto gli scappa una risata, io li guardo e non
riesco a spiegarmi cosa li diverte tanto ? ma!?.........comunque
io sono felice perché loro sono felici, da qualche giorno
ho ripreso ad uscire di casa, tempo di un giro veloce
veloce e poi ritorno dai miei batuffoli, ufff.. come è
difficile fare la mamma oggi.
Ringrazio tanto
Daniela e Antonio per la loro pazienza che hanno con noi.
Betty di Daniela Crispiano
TA
PIKKINO
Questa
è la storia di Pikkino, un dolcissimo micio dell'età
stimata di circa sette anni e che
da quattro anni è entrato la vita della mia famiglia. Vi
racconto la sua storia.
Allontanato dalla prima famiglia per essersi ribellato
graffiando alle molestie di un
bambino, non aveva perso ancora la fiducia nelle persone
quando mia flgia lo aveva notato malridotto e
sofferente ma affettuoso, che le si
avvicinava per cercare cibo e coccole. Un giorno, uscendo
di casa, mia figlia lo vide che era
stato appena investito da una macchina e piangeva
come un bambino. Impietosita, non sentendosi di
abbandonarlo, lo portò da un
veterinario, il quale lo ricoverò curandogli con grande
attenzione la frattura del bacino e
della zampetta posteriore sinistra, precisando quando
lo dimise che da randagio non sarebbe
sopravvissuto, in quanto sarebbe
dovuto restare immobile per almeno venti giorni.
Fu così che mia figlia lo portò a casa e contro il
parere di mia moglie decidemmo a
maggioranza di adottarlo anche se era un micio abbastanza
bruttino malconcio e zoppetto.
Lentamente Pikkino si è ripreso trasformandosi
incredibilmente, riprendendo peso,
cambiando il colore e la lunghezza del pelo recuperando in
pieno agilità ed energia felina ed
è diventato un bel micione che stupisce
chiunque lo vede anche per la sua affabilità. Siamo ancora
incerti sulla sua razza che secondo
il veterinario potrebbe non essere europea, ma per maggior
parte un Armeno o Turco Van.
La bestiola si è dimostrata fin dall'inizio tenerissima ed
affettuosa, dimostrandosi
adattissimo alla vita familiare, girando tranquillo per
casa e soprattutto senza mai fare
alcun danno. Non lo abbiamo fatto castrare, ma
conteniamo i suoi eccessi ormonali con delle
iniezioni contraccettive, perchè,
anche se è una scelta costosa, gli consente di mantenere
senza problemi la sua integrità
fisica e se trovassi una micia con la stessa
combinazione di colori, potrei farlo accoppiare per
dargli una discendenza. Mia moglie
non era abituata al contatto con animali domestici e dopo
la contrarietà iniziale, superati
sospetti e pregiudizi, ha iniziato ad
affezionarsi a Pikkino, il quale ha notato il
cambio di atteggiamento e
progressivamente ha stabilito con lei un rapporto
privilegiato.
Pikkino segue altri due mici che ho avuto nel corso della
mia vita ed amato moltissimo, ma
lui, senza cancellare il ricordo dei predecessori, è
veramente un micio speciale.
Il nostro amato micio
Pikkino, tre settimane fa, dopo una breve ma straziante
agonia, è purtroppo deceduto con grandissimo dolore di
tutti noi, che tanto l'abbiamo amato fin da quando lo
avevamo adottato ridotto in condizioni pietose.
Avremmo voluto dare a Pikkino una adeguata sepoltura in
una piccola tomba in un giardino, ma abitando in un
condominio in città non abbiamo potuto farlo, nè amici e
conoscenti che potevano, si sono offerti di aiutarci.
Non potendo fare altro per onorare la memoria del nostro
micio defunto, gli abbiamo dedicato un sito web, dove
potremo sempre andarlo a visitare, dove sono descritti
momenti della sua vita e anche i suoi ultimi.
www.algarweb.it/pikkino
Alberto
IL MIO
GATTONE
Mi chiamo Elisa e sono di
Firenze. Vorrei parlare del mio gatto Grisù.
Sono ormai 12 anni che lui è con me,da quel giorno
di aprile in cui pioveva a dirotto
e mia madre venne a prendermi a scuola con questo
batuffolino girgio fra le braccia.
Era così piccolo e carino. Sua mamma era morta e anche lui
avrebbe fatto la stessa fine se non
l'avessimo preso con noi. Io lo chiamai Grisù per
il suo manto simile a velluto grigio. Il mio Grisù
ha due occhioni verdi e birichini e
duie macchie bianche: una sul petto e una sul panciotto
illimitato: eh, sì, il mio micione
è a dieta da sei anni! Ma a me piace così, cicciotto
e paffutello. E io non ho scritto solo per parlare
di lui, ma anche per esprimere
quanto voglio bene al mio fratellino di zampa.
Elisa
MARTINA
Questa
e’ Martina e’
stata trovata abbandonata,
cosi chi l’ha trovata l’ha portata dove lavorava Loris,
il mio compagno con il quale convivo,
ma li la micia doveva scappare tutti i giorni da
tre pastori tedeschi, cosi’ un
giorno Loris se la porto a casa.
E’
restata con noi per sette anni e posso dire che era il
tipico gattonane, si perchè
era sempre dietro a noi io sono artigiana e lei veniva con
me a lavoro e insieme a me seguiva l’orario di lavoro con
pausa pranzo e viaggi per consegnare il lavoro finito.
Quando se ne andata abbiamo sentito molto la sua
mancanza tanto che Loris le ha scritto una poesia.
Questa e’ la poesia di Martina:
Bestia?
Dannata graffiante esistenza,
di
mobili pupille,
soffianti ribellioni.
Muta
paziente compagna
Dei
miei giorni smarriti,
vissuti con te,sulle mie ginocchia.
Miagolosi lamenti d’attesa,
di
cibo,feroce richiesta.
Struscianti felpati passi,
d’impellente famelico bisogno.
Dolci
colpi di testa.
Di
furtivi momenti d’amore.
Ladra,nel mio cuore,
di
coccole affettuose.
Ed
attimi di festa.
E
adesso che piu’ non sei
Haime’
ti rivorrei!
Ciao
Martina.
Catia
Ciao
Mindy!
Ti
scrivo per far pubblicare la foto del mio Micione: lui
adesso sta molto male ed è successo tutto
all'improvviso, in realtà si è manifestato tutto
all'improvviso e se mi avessero detto che aveva qualcosa
non ci avrei mai creduto: correva, giocava, mangiava,
faceva decibel di fusa, andava nella cassetta
normalmente, insomma tutto a posto tanto è vero che il
veterinario aveva pensato solo ad un po' di stress, ad
un momento di apatia, il giorno dopo le lastre e gli
esami per scrupolo e i dubbi, altri esami il giorno dopo
e la sentenza definitiva. Stiamo provando ad intervenire
ugualmente ma lui non reagisce in nessun modo, anzi!
Vorrei
far pubblicare la sua foto come segno del mio amore per
lui, come omaggio ad una creatura che anche oggi mi ama
incondizionatamente, con la quale ci apparteniamo
totalmente e reciprocamente. Forse lui non saprà mai, o
forse lo sa già, ma ci terrei a dichiarare il mio amore
per lui universalmente. E' il mio ultimo gesto per lui
nella sua vita terrena, lo abbraccerò finchè posso, poi
lo penserò, lo ricorderò e lo amerò mentre corre nel
paradiso dei gatti.
Questa
è la foto e una piccola dedica per lui...
"Dellamamma", 13 anni
di amore incondizionato, di appartenenza totale e
reciproca, di vita attiva insieme, di sentimenti
condivisi, di dedizione completa.
Ester
LA MIA
COLONIA FELINA *
Come l' Aurora, piange al mattino
Il suo figlio morto ucciso d 'Achille
Così anch' io, piango ogni giorno
I miei piccoli amici che non ci sono più.
Mi sento più simile a loro e dissimile ai miei simili
E se qualcuno di essi soffre e muore, mi addolora
Soffre tutto il mio essere e muore una parte di me.
Amano incamminarsi dalla colonia- avanti, indietro
A me da presso, nella valle del fiume Aniene
Giocano, si rincorrono, mi fermo, si fermano
Mi muovo, si muovono qualcuno dei più piccoli piange
Si sente smarrito, lo chiamo, l' aspetto
E poi tutti insieme sostiamo su dei massi di tufo .
Seduto, mi salgono sulle spalle, sulle ginocchia,
sulla testa, in un abbraccio continuo, si alternano gelosi
per ricevere un sussurro,una carezza è una gioia
e il tiepido sole del mattino e della sera, che ci
riscalda,
vedendoci gioisce.
Leopold Persidi
Roma.10-12-2001
*Secondo Premio Letterario Anna Maria Salerno
Roma. Ediz.2001/2002 Sezione poesia
Testimonianza.
Arrivano a centinaia portati dalla sorte e hanno quasi
tutti bisogno di cure immediate. Piccoli di pochi giorni
di pochi mesi o grandi perché feriti o ammalati.
Sicuramente hanno fame perché stremati dalle prove che
hanno dovuto superare e sopportare fino a prima di
scegliermi. Si perché sono loro che scelgono noi, sono
loro che scelgono me. Il destino e il loro sesto senso li
portano a me, destino che a volte e' rappresentato da una
persona o da un bambino e a volte dal caso. In questi anni
tutte le cure possibili sono state usate per quasi tutti i
tipi di malattie; dal semplice raffreddore alla più letale
ed inguaribile malattia. Si perché queste povere bestiole
sono sottoposte a tutti i pericoli, non ultimi la strada,
gli abbandoni e i cani lasciati anche loro al proprio
destino......
Le medicine usate per curarli sono più o meno le solite
dagli antibiotici alle flebo per chi si trova in fin di
vita , anche le malattie sono sempre le solite : la
rinotracheite, la dissenteria, le malattie della pelle, la
leucemia la gastroenterite, i tumori etc.
Le malattie sono tante e loro diminuiscono sempre di più,
sono sempre più indifesi a tutto ciò che li circonda.
Io rappresentante del genere "umano" come tanti altri li
rispetto e mi prendo cura di loro ma i tanti altri "umani"
sono a volte causa della loro sofferenza.
L'unico aiuto che hanno e' quello che io tento di dargli
come posso..
L'unica cosa sicura e certa che posso dargli
incondizionatamente e senza limiti e' l'AMORE.
Credo che il rispetto sia l'unico vero sentimento che
tutti noi dovremmo sentire, sotto qualsiasi forma esso si
esprima.
Sono un randagio come i miei piccoli amici,mi sento più
simile a loro e dissimile ai miei simili; perché
emarginato,insultato,aggredito da esseri spregevoli che
hanno il dono della bestialità.La loro ignoranza a volte
raggiunge picchi di crudeltà inauditi.
Ma è sempre la pietà e l'amore che vince,e si pone come
baluardo in difesa di queste povere creature indifese.
Non c'è amore più grande,di quello che si ha,verso questi
sfortunati esseri perseguitati. Per un rispetto che debbo
a loro li chiamo "Itineranti"e quelli che restano nella
mia colonia"Stanziali".E per quelli che muoiono o dispersi
ho perso il sonno e non rimane che un tormentato pensiero
e l'angoscia.
Leopold Persidi e sua figlia Viviana (Roma-23-07-2003)
"Mammina!",
io ti chiamavo e tu volavi da me.
"Chi è
il gatto più bello del mondo?", io ti chiedevo, e tu,
inarcando la schiena e alzando la coda, miagolavi
guardandomi negli occhi.
"Puffi!
Amore mio.....", quando ero via te lo dicevo al
telefono, e sentivo il tuo verso di gioia mentre con il
musetto ti strofinavi contro il ricevitore.
Eri e
rimarrai il mio AMORE di gatto e qualche giorno fa,
dopo una settimana di sofferenza, la veterinaria mi ha
detto:."sta morendo"...... ed io che ti ho amato e ti
amerò per sempre ho deciso di aiutarti ad andar via
senza strazi, perchè era uno strazio la tua boccuccia
che si apriva per cercare di prendere l'aria che forse
non ti arrivava più. Se ho sbagliato ti prego di
perdonarmi....... ma io so che tu non volevi soffrire,
perchè la tua vita è stata di gioia, perchè tu eri e
rimarrai per sempre la mia gioia.
Con
tutto il mio amore, la tua "mammina" Dani.
CAGLIOSTRO: un micione nero splendido, etereo, con
un carattere affettuoso,
mai un graffio, mai una pipì fuori posto, più fedele e più
intelligente di
un uomo, sempre accanto a noi. Solo una stupida macchina
con uno stupido
proprietario poteva ucciderlo: "cercheremo la tua anima in
un altro gatto
nero, ma ci mancherai tanto"
Cristiana e
Paolo, Monterotondo Roma
Anche se
ho sempre avuto il terrore per i gatti, ad un certo punto
è arrivata Violet.E' arrivata per caso e, quasi quasi
contro la mia volontà.
Violet mi ha insegnato per prima cosa a non avere paura
dei gatti, poi anche ad apprezzarli. Il colpo di fulmine
però è scattato con Anouche la " bambina "che Violet ha
voluto regalarci anche se, per la verità, noi non ne
avessimo
fatto richiesta. Anouche è stata anche più generosa della
sua mamma e alla fine di maggio sono arrivati Agop ed
Hasmig...... Belli da morire!
Ora ho quattro gatti.Non mi sembra male per una che prima
ne aveva il
terrore.
Giorgia
Da
ieri non vedrò più GIGI, è volato via! mi piace
pensare che l'abbia voluto mia madre che se ne andata
sei mesi fà per avere qualcosa di mio lassù. Lei
conosceva l'amore che ci univa e ci unisce.
Sono sicura che li rivedrò tutti e due.L'amore non
finisce e non si spreca mai.
GIGI è stato mio figlio per tredici meravigliosi
bellissimi anni. "Amore della mamma a presto"!!!
Fine
agosto 2005: durante un week end allungato in Calabria
incontrammo il gatto "del destino".
Siamo una giovane coppia di sposini senza figli e
decidemmo di recarci in Calabria così, quasi per caso
senza alcuna ragione, forse per godere degli ultimi
scampoli dell'estate cogliendo l'occasione di un week end
"allungato".
Era una domenica mattina e un gatto di appena 25 giorni ci
adottò, aveva appena perso per sempre un fratellino e la
sua mamma. Mi ricordo la sua totale fiducia in noi, nella
sua disperazione confidava per avere salva la sua giovane
vita in noi. Lo raccolsi personalmente da un burrone nel
quale lo avevano gettato, lo raccolsi che aveva la
pancetta piena di vermi e gli occhi cisposetti, era pieno
di pulci: lo chiamammo Pulce.
Anticipammo il rientro, quindi il gatto fece con noi circa
1200 chilometri, inizio una stupenda avventura una
convivenza fantastica, curammo il nostro amato Pulce che
divenne a dir poco fantastico. Era piccolo quindi passo 9
mesi nel nostro appartamento al sicuro, il giorno era
condito da tutti i suoi rituali di affetto che venivano
ricambiati dai nostri rituali di affetto verso di lui.
Dopo 10 mesi ciucciava le dita di mia moglie (noi dicevamo
"latteggiava") mentre con le zampine davanti faceva il
pane, con me (il papà) faceva la lotta e i giochi feroci
ed andavo fierissimo dei segni che mi lasciava nelle mani.
sembrava andare tutto bene, anzi era tutto troppo bello e
la casa era il nostro nido felice.
Domenica 18 giugno per la prima volta Pulce non dormiva
con noi!
provammo a cercarlo, a chiamralo ma niente: fu una notte
insonne caratterizzata da pensieri brutti.
La mattina successiva accompagnai come di consueto mia
moglie in stazione per recarsi al lavoro, io (che sono che
svolgo un lavoro autonomo) decisi di prendermi la
mattinata per cercarlo: fu penoso vederlo investito, fu
penoso pensarlo appena poche ore prima tra le mie braccia
che giocava (gli sussurravo: "papi ti vuole bene Pulce"),
fu penoso pensarlo in tenerezze (era mammonissimo!!) in
braccio alla sua mamma, sto piangendo, la casa si è
trasformata in una tomba, ovunque vediamo Pulce, ma Pulce
non c'è più! Tutto ciò è ingiusto e tremendo lo vivo come
una sconfitta.
Noi vogliamo rendere giustizia a Pulce e faremo sì che la
sua scomparsa non sia vana: ci recheremo al gattile per
dare affetto ad un altro gatto sfortunato.
Grazie Pulce per averci regalato 10 mesi fantastici..sei
stato unico, ti ricorderemo per sempre sicuri che un
giorno ci rincontreremo.
LA MIA " BAMBINA"
Ciao
mi chiamo Ornella e vivo ad ostia lido dal 1989.
Sin
da bambina, ho sempre avuto la passione dei gatti.
Ovunque ne trovavo uno, erano guai in famiglia perché i
miei non volevano animali in casa. E io giù in cantina a
nasconderli finché non guarivano oppure diventavano un
po’ più grandi. Avrò raccolto, almeno fino ad oggi,
circa 18 gatti.
Nella mia vita, più o meno nel mese di agosto del ’97, è
entrata Sisina, una gatta soriana grigia e bianca (con i
calzini bianchi).
Naturalmente è divenuta la mia seconda figlia, perché
già c’era Daniele mio figlio che aveva 5 anni.
Qualche anno fa’, ‘sta gatta sparisce per lunghissimi 11
giorni, e tutti i miei sforzi per ritrovarla sembravano
vani. Girai tutti dintorni del condominio dove alloggio,
parlai con tutte le gattare della zona ma della mia
Sisina non si sapeva più nulla. Volatilizzata.
Una mattina , era un sabato, mentre ero in palestra,
ricevo una telefonata da una gattara che aveva la copia
della fotografia, la quale mi disse che la gatta era
ritornata ma che dovevo correre ad aiutarla perché era
in condizioni disperate !
Una volta presa la gatta, ci accorgemmo che aveva
praticamente un occhio orami “marcito” all’interno della
testa, la mandibola rotta e una zampina con fratture
multiple.
Chissà quanta sofferenza e quale sforzo per riuscire a
tornare fin sotto casa nostra !
Probabilmente, disse il veterinario, “la gatta è stata
picchiata… poiché girano dei balordi che catturano
queste bestiole e poi ci si divertono”.
Oggi la nostra amica sta bene, purtroppo ha perso
l’occhio, ma noi le vogliamo tanto bene, e lei è sempre
coccolosa e golosa in più ho la sensazione che quando
le parlo lei mi capisca perché fa dei strani rumori
gutturali, come se mi rispondesse.
Viva
i gatti !!!!
Se non ci fossero, bisognerebbe inventarli !!!!
Orni e
Dani
Mi trovo qui con le lacrime
agli occhi a leggere le meravigliose storie dei nostri
amici a 4 piedi (mi prendono in giro quando dico che la
mia gatta Pepe ha i piedi e non le zampe) perché bene o
male pensando alla mia gatta mi ritrovo in molti di questi
racconti o la rivedo benissimo nelle foto fatte nelle
posizioni assurde che solo i gatti possono assumere.
Comunque .... la mia gatta si chiama Pepe, é nata il
01.01.2001 e per assurdo é un pesce.
Me l´hanno regalata degli amici quando aveva ancora un
mese e poco piú. Era un piccolo batuffolo di peli grigi
con al collo un mega fiocco rosso. Non avevo mai avuto un
gatto a causa di una grossa allergia che mi impediva
addirittura di entrare in casa di persone che ne
possedevano uno, rischiando di soffocare nel giro di pochi
minuti. Ma quando l´ho vista é stato amore a prima vista e
senza dire niente a nessuno mi sono imbottita di
antistaminici
e via, Pepe é arrivata a casa. Passai una notte d´inferno
ma il giorno dopo, con incredulità di mia madre, la mia
allergia era sparita, assurdo ma vero.
Da allora siamo inseparabili. Mi sono trasferita in
Austria e naturalmente Pepe é venuta con me. Ho aperto un
negozio e lei é lí in vetrina, é divenuta una piccola
mascot per i miei clienti, che quando non la vedo
preoccupati chiedono informazioni.
Vorrei semplicemente narrare piccole circostanze che la
rendono "unica":
- il lavoro mi portava spesso ad allontanarmi da casa per
qualche giorno ed il momento in cui preparavo la valigia
era un vero spettacolo, io mettevo i miei panni in ordine
dentro e Pepe appena mi giravo, mai un attimo prima,
entrava e buttava tutto fuori mettendosi lei sugli attenti
come a dirmi di voler venire con me
- al ritorno dai miei viaggi era normale non ricevere
neanche uno sguardo da Pepe per almeno una ventina di
minuti, poi ad un tratto, come una spada che ti trafigge,
sentire i suoi occhi puntati addosso, nascosta dietro un
angolo e nel momento in cui li incrociavo lei mi correva
incontro stracontenta
- sono quasi sei anni che dormo con lei tra le gambe,
inutili i miei
tentativi di sfrattarla, quando vede che non é serata
aspetta che io prenda sonno per sistemasi al suo posto ed
io mi ritrovo come tutte le mattine con 5 kg di gatta che
mi impediscono ogni movimento.
Accidenti, piú scrivo e piú scriverei ma chi ha un gatto sa come riescono
a riempirti la vita con le loro curiositá e assurditá.
Non avevo mai avuto un gatto prima e provavo per loro una
certa antipatia a causa dell´allergia che mi provocavano e
di certo non sapevo quello che mi perdevo.
Pepe ma anche Fufy, Perla, Pulce, Gigi, Cagliostro ecc.
sono unici, inspiegabili, indimenticabili, sono i nostri
amici, bimbi, a volte addirittura genitori. Sono tutto.
Pepe, ti voglio un mondo di bene!!!
Perla
Perla è arrivata nella mia
vita il 1 settembre del 2003 , a solo 50 giorni.. Dopo la
laurea i miei amici sapevano che desideravo tanto un gatto
e quello è stato il regalo più bello che potesse arrivare
nella mia vita....mi ha subito rubato il cuore.
Gatta europea tricolore con pelo a mezza lunghezza, occhi
grandi gialli, viso sorridente...... cresce in fretta vive
in casa con me e la mia famiglia, papà , mamma e sorella.
Tassativamente in appartamento con balcone a
disposizione.. presto diventiamo parte di lei e lei parte
di noi. Perla nei suoi soliti rituali, al mattino tante
belle fusa per tutti, poi da mio papà per il consueto
grattino e riposino sulla pancia di qualcuno.... i suoi
giochi sparsi per casa , la sua allegria e vivacità la
sera sul divano davanti alla tv e lei che si infilava
sempre tra di noi.... gatta molto vitale .
Perla ( confidenzialmente " micia")il suo nome : perchè è
venuta per essere qualcosa di prezioso nelle nostre vite ,
per regalarci tutto l'amore che poteva e per permetterci
di farla sentire la principessa di casa.. ieri 15 novembre
è scomparsa a seguito di una crisi respiratoria.... mai
dato sintomi fino a 3/4 giorni prima, solita rutine
veterinario lastre ai polmoni , visite per diagnosticare
che la gatta sembrava in forma forse un po' d'asma.... non
so, non sappiamo e forse non sapremo mai cosa è successo
davvero.. siamo con l' amaro in bocca, cuore spezzato ,
senza di lei la casa è vuota, silenziosa.
Stiamo raccogliendo le sue cose e non realizzo ancora che
lei non ci sarà più..... ripenso a ieri nell'ultimo
momento insieme:mi guardava con i suoi occhioni grandi
cercava le mie mani, una carezza..... come se se lo
sentisse che non ci saremmo viste più, quasi mi sorride..
voglio pensarla felice nel paradiso dei gatti, voglio
ricordarla al ritorno a casa ogni sera quando ci
accoglieva con il suo " mao" per dirci " ciao" mentre
entravamo dalla porta..
gli abbiamo dato tutto l'amore che avevamo ,sempre, e lei
ci ha sempre ricambiato come solo un gatto puo' fare con
il suo amore incondizionato..... con la sua voglia di
vederci felici insieme a lei ... la sento ancora , che sia
avvicina per strapparti un grattino, che si addormenta con
me sul divano... grazia a Perla per essere esistita nella
mia vita, perchè come voleva essere fin dall'inizio sei la
cosa più preziosa ed inestimabile per me e tutta la mia
famiglia.
ciao micia...
Susanna
Il mio gatto Bibì
Ieri un'auto ha ucciso il
mio gatto Bibì: 1 anno e mezzo, 5 kg. E' stato felice. ha
vissuto poco, ma amato, curato, non castrato e libero.
Mi ha aiutato tanto a sopportare grossi problemi e mi ha
insegnato l'amore senza condizioni.
Fra noi c'era un rapporto molto stretto: io ho cercato di
rispettare la sua personalità, di non umanizzarlo.
Ho un grande vuoto dentro e nella vita quotidiana. Quasi
non riesco a scrivere. E non potrò più avere altri gatti,
perché farebbero di nuovo la sua fine.
E' stato sepolto dietro casa, nel boschetto dove lottava.
fiero, ardimentoso. Un guerriero.
Come il principe etrusco di cui hanno trovato la tomba a
poca distanza.
Mi racconto tante cose per consolarmi, ma per ora non
riesco quasi a credere che non appaia al mio richiamo. Mio
marito ieri aveva gli occhi lucidi: anche lui l'amava
tanto-Lo ha sottratto lui - era lui, piccolissimo- da 2
cani. Eravamo in vacanza. L'abbiamo tenuto per 15 giorni
in albergo e poi ce lo siamo portato via. L'abbiamo
salvato dal veleno, dalle ferite che si era prodotto in
zuffe feroci con altri maschi, ma contro la follia umana
non c'è stato nulla da fare.
Oggi è toccato al mio gatto, domani potrebbe toccare ad un
bambino.
Antonella
Leo e
Luna
....ho due micini di un anno
circa Leo e Luna....
Sono entrati nella nostra famiglia circa un anno fa....
Storia tristissima..mio padre morto improvvisamente, ci
siamo trasferiti in quella che per lui doveva essere la
casa dei sogni..una villa in mezzo alla campagna...
Dopo
la sua morte un pò perchè i topolini si facevano spesso
vivi, un pò perchè mia mamy si sentiva molto sola, Leo e
Luna, dopo essere stati trovati nel campo adiacente
(abbandonati da uno sconosciuto) hanno iniziato a far
parte della nostra vita..
Dopo 4 mesi Leo è scomparso...
Immaginatevi..disperazione più totale..
Ebbene ieri sera, A DISTANZA DI BEN 5 MESI, è ritornato da
noi, con il suo miagolare inconfondibile...Non so come, ma
sono convinta che veramente i gatti siano dotati di un
sesto senso, e che per l'amore che nutrono per il padrone
riescono sempre a ritrovare la strada.
Leo e Luna non possono di certo rimpiazzare o sostituire
l'amore di mio padre, ma ne danno altro, diverso ma
comunque sempre profondo....
Ilaria
IN MEMORIA
DI EROS
DIO mi ha esaudita in
tutto: 20 anni fa’ quando morì Eros 1°, troppo bello,
troppo giovane, aveva solo 3 anni ed era uno scapestrato;
io ero disperata, nonostante avessi Morris non riuscivo ad
accettare la sua scomparsa perché avvenuta assurdamente e
prematuramente. Chiesi a Dio farmi trovare un gatto
uguale-identico a lui per colmare quella mancanza, e come
d’incanto dopo circa una settimana lo trovai: uguale nel
colore, nelle sembianze, maschio anche lui, un po’ meno
bello di Eros 1° ma dolce e piccolo e lo presi subito.
Anche lui Eros, anche lui accettato e coccolato da Morris
che gli fece da papà.
Mai un colpo di testa da
gatto, mai rotto niente, mai un dispetto, un graffio, da
subito dolce, buono e mansueto; mai salito su una
ringhiera, su un balcone, mai. Però finché ci fu Morris io
lo trattavo da “secondo”, perché Morris era arrivato
prima, era quello che da me riceveva più attenzioni; ma
Eros si ritagliò i suoi spazi e non mi fece mai pesare il
fatto che io lo trattavo da secondo. Poi un giorno, dopo
13 anni Morris sparì nel nulla ed Eros avvertì la
mancanza, lo cercava e miagolava ed io provai una gran
pena nel vederlo così.
Presi un altro gatto di
circa 1 anno, Isidoro, bellissimo ma selvaggio ed
irrequieto, pensando di farlo contento ma si rivelò un
disastro: Eros iniziava ad essere vecchio e non riusciva a
difendersi e così prese tante di quelle botte da Isidoro
che era giovane e forte, che voleva predominare. Mi detti
tanti di quei pugni in testa per quella scelta: Eros
soffriva ed io non sapevo cosa fare, ormai a chi lo davo
Isidoro? Si stava abituando a stare con noi...
Poi un giorno Isidoro si
sentì male, lo portai dal veterinario che diagnosticò una
malattia incurabile che l’avrebbe presto portato via.
Aveva circa 5 anni, lo
trovai una mattina sotto il letto di mio figlio quasi
morto con la testa a penzoloni, apriva ancora gli occhi ma
non ce la faceva più. Portato dal veterinario, soppresso,
disperazione totale, proprio ora che si era ambientato,
era giovane, non era giusto. Ma guardai il lato positivo:
ad Eros non mancava affatto e così decisi di dedicarmi
anima e corpo a lui, l’Highlander che me li stava
seppellendo tutti e che nonostante le umiliazioni e primi
acciacchi era sempre lì: buono e dolce, paziente, mai un
lamento, mai una reazione brusca, niente.
Non stava molto bene Eros:
qualche anno prima aveva avuto un blocco renale che non
gli fece più funzionare un rene, era magrolino, sembrava
che anche lui da un momento all’altro se ne andasse, in
fondo aveva quasi 16 anni. Poi, nel 2004, cambiammo casa e
improvvisamente la rinascita: cominciò di nuovo a star
bene, a mangiare di più, a ingrassare; era diventato
bellissimo, non credevo che la nuova casa gli facesse così
bene. I suoi ultimi 3 anni forse migliori della sua
vita...
L’anno scorso, a febbraio
ebbe un improvviso peggioramento della salute: lo portai
dal veterinario, altro blocco renale in corso,
bombardamento di farmaci, se non reagiva a quella cura non
si poteva fare più nulla. E invece reagì molto bene. E qui
la seconda richiesta a Dio: “Ti prego... lasciamelo ancora
per un anno...” e Dio mi ha accontentata sino alla sera
del 4 gennaio 2007: erano giorni che faceva fatica a
mangiare e ad ingurgitare qualsiasi cosa, aveva una brutta
infezione alla bocca che aveva generato del pus e non
guariva più. Io lo imboccavo con gli omogeneizzati, lui
leccava il cucchiaino, la fame mi sembrava ci fosse. Ma la
notte, mentre dormiva aveva preso a farsi la pipì addosso
– brutto segno – di giorno però nella cassettina ci
andava... e in quella stessa cassettina però si rifugiava
sempre più spesso e ci stava delle ore, come impaurito. Ed
io avevo iniziato per troppe notti a sognare Morris che si
aggirava in casa mia...
Una mattina, mentre Eros era
in braccio a me gli dissi: “Eros, Morris ti sta chiamando,
credo che tra un po’ verrà a prenderti...”
Stava male Eros, si
lamentava, un miagolio strano e angosciante, non mangiava
e non beveva più da due giorni ormai; la telefonata al
veterinario che confermava che ormai non si poteva proprio
più fare niente ed era meglio “aiutarlo” perché stava solo
soffrendo. Mio marito ed io che cercavamo ancora
un’alternativa per non prendere quella brutta decisione. A
provare a metterlo in piedi per vedere se si reggeva,
sembrava così ma poi cascava e si sdraiava su un fianco.
Era stanco Eros, stanco di soffrire. E allora via,
“aiutiamolo” a morire...
Perché Dio non ha esaudito
l’ultima mia richiesta? Quella di farlo morire
naturalmente, era meglio, almeno non avevo sensi di colpa.
Era bello il mio Eros: il
gatto più buono e più dolce che ho avuto in questi 25
anni.
Una strana sensazione dopo
questa esperienza: di solito quando ti muore una bestiola
cerchi subito il rimpiazzo, per me ora non è così. Non ho
più voglia di avere gatti, anche se li adoro. Continuo a
pensare a Eros che mi ha dato così tanto senza chiedere
mai niente. E’ proprio per questo che non voglio
sostituirlo – almeno non adesso – se un giorno dovessi
avere un altro micio dovrà essere un’altra storia.
Chi non ha o non ha mai
avuto animali non può capire: tutte le nostre abitudini,
il nostro rito della colazione al mattino, lui che mi
aspettava dietro la porta seduto lì quando rincasavo, la
cena e dopo le coccole davanti alla TV... Mi manca tutto,
mi sento vuota, la casa è vuota. Eros, l’ultimo di
quattro, il più longevo, una serie durata 25 anni.
Mi piace pensare che Morris
quella sera era lì sul Ponte dell’Arcobaleno ad
aspettarlo, pronto ad accoglierlo come quando lo tirai
fuori dalla scatola 20 anni fa’ e lui cominciò ad
annusarlo e a leccarlo tutto.
Siate felici insieme ma vi
prego: venite a trovarmi in sogno ogni tanto. perché io vi
ho adorato tantissimo...
Con amore.
Nadia
Mao e
Bruttissimo
..................... due
dolci gatti che qualche cuore di pietra ha avvelenato...loro
sono sempre nel nostro cuore e vivono nel ponte
dell'arcobaleno come tutti gli animali che non ci sono
piu'......
Beatrice
F
Zampa e
Fiocco
vorrei parlarvi della mia
storia:
mi chiamo rita e, nel settembre del 2006 avrei dovuto
sposarmi con il ragazzo che amavo e che forse amo ancora,
CON CUI STAVO DA da ben otto anni, purtroppo però lui non
si è sentito pronto e...quattro mesi prima del nostro
matrimonio ci siamo lasciati...
mi è crollato il mondo addosso....piangevo continuamente,
ero disperata, ho pure pensato di farla finita...ancora
ricordo che tutte le sere guardavo fuori dalla finestra e
gli auguravo buona notte...
un giorno del mese di giugno però una gattina che stava
sotto casa mia, nel cortile...(l'avevamo chiamata
chicca)si è presentata con due cuccioletti adorabili, uno
(zampa)tutto grigio e uno (fiocco)tigrato come la sua
mamma.
Ci siamo presi cura di loro io mio papà jennifer e sharon,
due bimbe uniche che abitano nel mio stesso
pianerottolo... quando ci vedevano da lontano correvano
come due matti verso di noi e po la sera davano
spettacolo...si ricorrevano e giocavano insieme.
verso il mese di settembre chicca sparì ma fiocco e zampa
restarono; pensate che fiocco mi aspettava la sera alle
nove e mezzo puntuale (io a quell'ora tornavo da lavoro)
davanti al portone e metteva in funzione il super "fusamotorino"
ogni volta che mi vedeva...
che dirvi, una sera affacciandomi dalla finestra dissi
"notte fio, notte zampetta" strano ma non dissi buonanotte
al mio amore perduto...e fu allora che capì che quei due
gattini mi stavano aiutando a guarire e a vedere la mia
vita in modo diverso.
dopo qualche mese sono andata a vivere da sola e ho deciso
di adottare fiocco mentre zampa rimase fuori. zampa è un
certosino! (da una gattina europera sono venuti fuori un
europeo bianco e un certosino! che stranezza la natura!)
zampa sembrava forte e pensavo potesse farcela ma un
giorno di febbraio jennifer mi chiama e mi dice che zampa
respira male....dopo qualche giorno lo portai di corsa dal
veterinaio che mi disse che aveva il diaframma rotto!
(forse una macchina oppure qualche "umano" lo aveva
bastonato..qusto non lo possiamo sapere) stava per morire.
"eutanasia????"
non ce l'ho fatta!
lui e fiocco avevano fatto troppo per me!!
....era in fin di vita e non respirava bene così abbiamo
deciso di farlo operare (ci siamo detti: fino all'ultimo
noi ci proviamo!!!)
ringrazio ancora oggi i medici della clinica veterinaria
di messina che dopo tante peripezie e un intervento
delicato ma riuscito, ci hanno restituito il nostro
zampetta che adesso sta bene e che sembra essere tornato
il bel certosino forte di sempre.
volevo solo aggiungere che io non amavo i gatti, che ero
una di quelle che preferiva i cani...pensavo che i gatti
fossero solo degli opportunisti....e poco fedeli...
oggi voglio dirvi che mi sbagliavo e di grosso e che
stamattina il mio FIO mi ha svegliata con tanti bacini ed
è adorabile quando mi salta sulle gambe per farsi prendere
in baccio come un bimbo, lui è diventato troppo importante
e non so come farei senza tutte quelle coccole che mi fa
la mattina.
Zampetta ora sta a casa di mia mamma però lui è sempre un
po più diffidente beh, non lo biasimo visto che ne ha
viste davvero tante.
avvolte penso che mamma chicca fosse un angelo e che fio e
zampetta fossero stati lasciati da lei per prendersi cura
di me, per farmi tornare a sorridere. in ogni caso grazie
mamma chicca ovunque tu sia.
Vi mando una loro foto....direste mai che sono figli della
stessa gattona?
Rita
Betty
...........tempo fà scrissi una bella storia sulla mia
gatta.......di quando fu trovata, ora mi accingo a
scrivere la fine della mia bellissima gatta......il suo
nome è Betty
Allora
come iniziare........
purtroppo
iniziamo male perchè mentre scrivo le mie lacrime
bagnano la tastiera....ma cercherò di scrivere.
Betty
la nostra amatissima gatta, ieri sera alle 23.30 si è
spenta, causa vescica spappolata da un calcio di balordi
(bastardi) !!!!
Posso
dire che se ne andata in silenzio noi dal canto nostro
l'abbiamo soccorsa e dato il meglio delle cure ma
evidentemente non è bastato....comunque,
gli
siamo stati vicini fino all'ultimo momento....se ne
andata sapendo che la sua famiglia era lì con
lei.........Ciao Betty da tutti noi in modo speciale dal
tuo Tommy, ti ricorderemo sempre così
bellissima!!!!!!!!!!!!!
Grazie
Betty
di Daniela Spataro
Camilla
Camilla era la mia gatta che per quasi 15 anni mi ha
scaldato il cuore, con il suo amore silenzioso e
sempre presente. Improvvisamente ha cominciato a stare
poco bene, pensavo che fosse uno dei soliti malesseri
che in pochi giorni passano, forse mi illudevo che lei
non dovesse mai invecchiare o morire. Però non
migliorava, così, dopo una settimana l'ho portata dal
veterinario. Una radiografia ha evidenziato che i
polmoni erano pieni di liquido. Forse il cuore era
malato. Mi ha dato la cura, doveva rivederla dopo 4
giorni, invece la sera stessa è morta. Era il 27.01.
07. Io non so rassegnarmi perchè invece di rimanere
tutto il pomeriggio insieme a lei, sono uscita per le
compere. Il suo grande amore meritava come minimo che
io le facessi coraggio nel momento della sua morte.
Non so darmi pace. Avrei dovuto immaginare che stava
per morire, vorrei averla coccolata un'ultima volta e
guardare ancora i suoi occhi che mi guardavano con
amore e farle vedere per ultima cosa il mio viso e
sentire la mia voce. E mi manca tanto. Mi manca quando
torno a casa e lei non mi viene più incontro con la
sua coda ritta per le scale, mi mancano i suoi mezzi
miagolii quando dormiva e io mi avvicinavo piano a
svegliarla, mi mancano le sue testatine sulle gambe ed
il profumo del suo pelo quando la baciavo sulla
testina. Mi mancano i suoi sguardi pieni di amore.
Io
adoro i gatti e lei aveva tutto quello che io adoro
nei gatti. Non potrò mai dimenticarla, sarà sempre nel
mio cuore. Grazie Camilla per avermi fatto conoscere
per così tanti anni un bene così grande e così bello.
Ciao pelosetta, spero di ritrovarti un giorno.
Micco
Micco
è arrivato a casa nostra a maggio del 2005, più o meno un
anno dopo in cui ho perso il bambino che aspettavo e dopo
che sono stata molto male con
la depressione, aveva circa un mese era un batuffolo di
pelo bellissimo e indifeso. Da quel giorno sono passati
due anni Micco è cresciuto ed
è il secondo amore della mia vita dopo mio marito che lo
adora. Micco non è un gatto
come gli
altri
( certo ognuno dice cosi del proprio) io lo
considero e lo tratto come un
figlio lo adoro e senza di lui mancherebbe una parte di me
anche per mio marito (che di gatti non ne ha mai avuti)
credo sia la stessa cosa, è la cosa più bella che il
Signore mi ha mandato, i suoi occhi sono cosi espressivi,
vivi, il suo comportamento con me è proprio quello di un
bambino con la sua mamma, anzi meglio, io gli do da
mangiare il più delle volte perché non lavoro, gli pulisco
la lettiera, me lo bacio anche sulla bocca e me lo prendo
in braccio coccolandolo e ci parlo tanto.
Questo
per tutte quelle persone sfortunate (colleghi di mio
marito) che hanno detto che chi ha un gatto e lo tratta
come un figlio è perché non possono avere bambini, questo
non è vero perchè io i figli
li posso avere, ma anche se non avessi potuto le cose non
sarebbero state diverse. Io
adoro il mio gatto, il mio piccolo, e
potrei morire per lui perché lo amo troppo e gli
voglio un mondo di bene.
Emanuela
Questa
è la mia storia, quella di una ragazza che fino al 1992
aveva una tremenda paura dei cani e dei gatti, perchè da
piccola era stata assalita da un vivacissimo boxer ed
era stata graffiata da qualche felino un pò geloso dei
suoi padroni.
Tutto è
cambiato il 4 giugno 1992 quando in casa è arrivato
Pitty, un bel gatto bianco di razza comune, che è
diventato il mio compagno di giochi, di studio, di amore
e di crescita verso l'età adulta. Pitty ha vissuto con
me tanti momenti di vita belli e brutti, ha condiviso
gioie e dolori dandomi un affetto smisurato e chiedendo
in cambio solo un pò di cibo, qualche energica
spazzolata per eliminare il pelo in eccesso e qualche
uscita sul balcone di casa a godersi un pò di sole. La
sua presenza era silenziosa eppure bastava a riempire ed
a rendere viva la casa. Per certi aspetti sembrava un
cane: aspettava il rientro dei componenti la famiglia
davanti all'uscio e a modo sua faceva capire le sue
necessità. Per stare accanto a lui sono arrivata persino
a negarmi delle vacanze e a fare delle rinunce, senza
mai provare rimpianto per questo.
Nel
2001 mio fratello ha deciso di prendere un labrador di
nome Birillo, che è ritratto nella foto. Per certi
aspetti, leggendo e ripensando a Marley, mi ritengo
fortunata: al di là di qualche mobile e sedia
rosicchiata, Birillo non ha combinato grossi guai. A
pochi mesi faceva i suoi bisogni su un giornale posto
accanto al wc: insomma, anche lui ha imparato ad andare
in bagno! per poi passare alla comune strada cittadina.
Certamente a quasi 6 anni di età è ancora vivace e per
certi aspetti matto, specie da quando è nata la piccola
Giulia, nei confronti della quale nutre una vera e
propria predilezione avvicinandosi alla culla al minimo
gemito.
Pitty e
Birillo erano amici a modo loro. Perchè erano? Purtroppo
Pitty oggi non è più con noi: un male incurabile ce l'ha
strappato il 26 settembre 2005, quando mio padre, di
fronte alla seconda e terribile crisi respiratoria del
gatto, ha deciso di farlo addormentare per sempre. Non
so quanto abbiano sofferto mio padre e mio fratello nel
portare via Pitty dalla sua casa... ma credo che lui
abbia capito qualcosa, perchè nello studio della
veterinaria ha rivolto un ultimo miagolio di addio.
In me
c'è tanto rammarico per non essergli stata accanto nei
suoi ultimi momenti di vita, ma del suo allontanamento
sono stata avvisata a cose fatte. Un pò sono arrabbiata
con i miei familiari, un pò li ringrazio per aver
evitato momenti dolorosi a me, che più di tutti ero
affezionata a quel gattino.
Dopo la
sua morte ho cercato di reagire, ma sono caduta in
depressione. Nessuno riusciva a consolarmi e neanche
pensavo a riprendere un'altra bestiola, fino a quando
mio marito non ha insistito vedendo che la mia
situazione psicofisica non migliorava.
Così il
12 maggio 2006 è arrivato Tiba, un felino rosso tigrato,
che, diversamente da Pitty, è tutta frenesia, vivacità e
corse a rotta di collo per il corridoio. Eppure ho
ritrovato quel nonsocchè che solo gli animali ti sanno
dare e sono tornata a sorridere e ad apprezzare anche i
ciuffi di pelo che svolazzano per la casa.
Tiba
non sostituisce Pitty nel mio cuore, ma contribuisce ad
arricchirmi la vita e a rendermi migliore, perchè il suo
affetto è davvero incondizionato. E poi mi fa ricordare
i momenti belli che ho vissuto con Pitty, anche quell'ultimo
che la depressione aveva cancellato: un paio d'ore prima
del suo allontanamento, Pitty mi ha chiesto aiuto con i
suoi dolci occhi chiedendomi di avvicinargli il suo
cestino preferito, perchè da solo non riusciva ad andare
a sdraiarsi. Questo è stato il suo personale addio a
me... e non lo dimenticherò mai.
Non so
che cosa il futuro ha riservato a me ed ai miei amici
Birillo e Tiba, ma so che senza di loro e senza Pitty la
mia vita sarebbe stata e sarà un pò spenta.
Posso
consigliare a chi ha perso un amico a quattro zampe di
andare in cerca di un nuovo amico, non perchè quello
nuovo sostituisca quello vecchio, ma perchè, come dice
John Grogan nel libro "Io & Marley", "gli amanti degli
animali sono una speciale razza umana, generosa di
spirito, piena di empatia, forse un pò incline al
sentimentalismo e con cuori immensi come un cielo senza
nuvole". Credetemi, senza uno di questi amici le nuvole
oscurano il cielo di questa speciale razza umana... ma
il sole deve tornare a splendere su essa.
Roberta
Fufi
Un
peluche bello vivo eri tu per me,
E mi
manchi, mi manchi...
E'
puerile, lo so, alla mia età.
Ma eri
ancora un leganùme
è
scritto anche il tuo nome!
Fufi
Ciao
sono Eleonora,
vi racconto la mia storia con la mia bellissima micina,
che purtroppo qualche settimana fa mi ha lasciata. Un
giorno due amiche di mia sorella si presentano con una
splendida micina, affettuosissima, dall'aspetto sembrava
avesse circa sei mesi, dicendo che l'avevano trovata per
strada ma che non potevano tenerla, così io mi sono
rifiutata di riportarla sul luogo del ritrovo e ho
deciso di tenerla, anche contro il consenso di mia
madre.
Lei si chiamava "Mima", era la mia Mima, mi faceva
sempre le coccole e ogni volta che la accarezzavo mi
faceva le fusa.
Lei dormiva con me nel mio lettone e ci scaldavamo
insieme sotto le coperte, era bellissimo dormire con
lei, la mattina presto iniziava a miagolare perchè aveva
fame, ma non mi importava se dormivo poco, l'importante
era stare con lei e farle tante coccole perchè le
meritava proprio.
Qualche volta la lasciavo andare fuori, in quanto abito
in campagna e ho un piccolo giardino che purtroppo è
vicino alla strada.
Ogni volta che ce la lasciavo avevo paura che le
succedesse qualcosa e infatti lo scorso 12 luglio sono
tornata a casa da lavoro e non l'ho vista, di solito lei
appena arrivavo con la macchina mi veniva vicino e
appena aprivo lo sportello mi faceva le fusa. Così ho
iniziato a cercarla dapertutto fino a quando mio zio mi
ha dato la brutta notizia: la mia Mima era finita sotto
una macchina. Mi sono sentita morire, è come se qualcosa
che era dentro di me se ne fosse andato per sempre,
forse ho sbagliato lasciarla fuori da sola ma credevo
che le facesse bene stare un pò tra la natura anche
perchè dentro l'appartamento fa molto caldo.
Ho avuto anche altri gatti ma lei era una gattina
speciale, avevamo subito instaurato un rapporto di
amore, ero io che mi prendevo cura di lei, mi
preoccupavo di farla mangiare, di spazzolarla, di
tenerle la lettiera pulita, di portarla dal veterinario
e che non le fosse mancato nulla, era la mia "bimbetta".
Il nio primo gatto si chiamava Tino, era un gattone
bianco ma lo ricordo poco, poi è arrivata Penelope che
stava sempre in casa con me e quando studiavo mi si
accovacciava sempre sulle gambe o sopra i libri, anche a
lei ho voluto moltissimo bene, poi ho avuto un gattino
bellissimo bianco e nero che purtroppo è finito sotto
una macchina e un gattino tutto tigrato che se nè andato
perchè era malato. Ora ho un gatto che si chiama Mimotto,
perchè è molto grande, che però sta sempre fuori.
Non so cosa darei per tenere ancora una volta tra le mie
braccia e farmi coccolare dalla mia Mima, ma purtroppo
so che questo non sarà possibile, spero soltanto che lei
ora stia bene e che un giorno la potrò rivedere...chissà!!!
Ciao
Mima, sarai sempre nel mio cuore. Grazie per tutto
l'amore che sei riuscita a darmi.
Sissi
Il 25 agosto 2007 e venuta
a mancare l'amore della nostra vita ,Sissi ,una
splendida gatta di 17 anni un incrocio di gatti ma per
me la più bella del mondo la vogliamo solo ricordare
con immutato amore,tutto quello che lei ci ha dato e che
le abbiamo ricambiato,arrivederci nostra piccolina
pelosa.
MEGLIO ESSERE GATTO?
Gaetano Barbella
«Il geometra pensiero in
rete»
Non si creda che per i gatti
si arrivi a tanto in casa mia.
Il buon Romeo della foto
infatti, è stato lesto a profittare
del mattutino desco, non suo.
Nulla di grave, anzi ilarità
non senza una foto ricordo,
ma poi un comando, e via!
Pensare che per simili fatti
in altre “case” s'accendono
questioni per altri “Romeo”.
Ma questi non son gatti.
A loro, non resta che ritornare
alle lontane case natie
e bere negli stagni insalubri.
Or dite, questa bimba
vale più di un animale,
con tutto il rispetto?
Ciccio
Lui è il mio cucciolone
Micio!Una sera papà tornava dal lavoro, apre lo sportello
della macchina per scendere quando un piccolo tenero micio
entra
subito in macchina…Papà conoscendo la sua bimba decide di
portare a casa quel micino solo per pochi
minuti…..........
Io stavo guardando la tv quando sento aprire la porta mi
giro per salutare papà e lui allo stesso tempo mi dice
“guarda cosa ti ho portato!”. Un colpo di fulmine…C’era un
solo problema…mamma non amava per niente gli animali…Ma
con un po’ di furbizia convinco i miei genitori a tenere
quel micino fantastico per una settimana. Una settimana
indimenticabile…Quel gattino era favoloso, mai sporcato in
giro per casa, poi era un giocherellone tremendo!Passa una
settimana…guardo mamma…e lei “Non possiamo abbandonarlo
ora, bisogna tenerlo e poi non ha combinato nessun danno…è
pure educato!”.
Ma che nome mettere al gattino?!?!MICIO!!!!E poi si era
già abituato e questo nome!!!
Era dispettosissimo…tranne che con me!In fondo dormivamo
insieme con tutto che mamma me l’aveva severamente vietato
ma noi ci siamo fatti furbi allora lui aspettava ai miei
piedi da finto addormentato finchè mamma si metteva a
letto e poi saliva piano piano sulla mia pancia facendo le
fusa e così ci addormentavamo…Se durante la notte qualcuno
si svegliava per andare a prendere un po’ d’acqua in
cucina lui si metteva zitto zitto dietro la tenda e faceva
gli “agguati” ai piedi…Oppure se nel rigirarsi nel letto
si muovevano troppo i piedi lui correva subito a giocare
lì…alle 2/3/4 di notte coi piedi di mamma e papà!
Con me invece si comportava da vero principino azzurro…Un
pomeriggio d’inverno avevo i piedi gelidi e ero anche un
po’ triste allora lui si mise sui miei piedi per
riscaldarmi e appena i miei piedi si scaldarono venne
vicino a me facendo le fusa…Devo ammettere che anch’io
l’ho viziato un po’ troppo…Per esempio a lui non piacevano
i bocconcini di pollo (voleva solo manzo)però se io
l’imboccavo mangiava tutto…allora io mi mettevo seduta per
terra e lo imboccavo piano piano, un bocconcino per volta…
Quando ci mettevamo in terrazzo con la tenda abbassata lui
correva subito e si metteva sopra la tenda aspettando che
io giocassi con lui…Si divertiva tanto quando con le dita
grattavo da sotto la tenda e se per caso smettevo per un
pochino faceva spuntare subito la testolina al lato della
tenda come a dire “e ora?!non giochiamo più?!dove sei
andata a finire?!”.
Poi è cresciuto… E’diventato adulto e come tutti gli
adulti ha cominciato a chiedere d’uscire…Si metteva
davanti la porta miagolava e dava le zampate sulle
chiavi…Così costretta e impietosita dal suo sguardo
ruffiano l’ho lasciato fare…Andava in giro e poi quando si
stancava tornava a casa, se trovava il portone del palazzo
aperto saliva da solo e si metteva a miagolare per
aprirgli la porta di casa…Se lo trovava chiuso e magari
allo stesso tempo in cui lui stava lì arrivava qualche
vicino, loro citofonavano ci facevano sapere che il nostro
Micio stava lì e allora a me toccava o scendere o
chiamarlo da sopra perché altrimenti non saliva con altre
persone senza il mio “permesso”. Oppure capitava che non
trovava nemmeno i vicini allora si metteva sotto al
balcone- io abitavo al terzo piano-e cominciava a
miagolare…Invece quando uscivamo anche noi ci aspettava
tranquillo dietro qualche pianta sotto casa e appena ci
vedeva ci veniva incontro…
Lo consideravo un fratellone, visto che io sono figlia
unica, e allora lo prendevo in braccio e ci parlavo, gli
raccontavo tutto quello che mi succedeva…Una volta ricordo
che l’ho preso in braccio mentre lui dormiva e parlando
parlando lui che fa?!mi mette la zampina sulla bocca come
a dire “stai zitta, basta ti prego che voglio dormire” e
si rimette a dormire…Era davvero un tenerone il mio
Micio…Il 2 dicembre 2000 si ammala, comincia a rimettere,
non
si regge più in piedi e per non farsi vedere si nasconde
sotto i letti così io decido di portarlo ad una clinica
veterinaria dove mi dicono che ha una grave infezione ai
reni…Il 7 dicembre 2000 il mio Micio diventa un
angioletto…
Quanto ho pianto, quanto hanno pianto anche la mia mamma e
il mio papà…E quanto mi manca ancora a distanza di 7 anni…
Ingrid
Sissi
Il triste giorno di sabato 25
agosto 2007 la mia splendida micia Sissi e' morta
aveva 17 anni ma per me e mio marito era sempre la
nostra micetta.
Sapevamo che era anziana, ma vedersela morire tra le
braccia e' stato straziante questa mail e' per
ricordarla per cercare di fare l'ultima cosa per lei,
solo adesso abbiamo trovato la forza di parlarne e'
sciocco molti ci dicono che era solo un animale non e'
cosi' faceva parte della nostra famiglia Sissi, pero'
nel suo infinito amore ci ha fatto un ultimo regalo ha
portato nella nostra vita una gattina che abbiamo
trovato Minou di 2 mesi,abbiamo ricominciato a
sorridere anche se non dimenticheremo la nostra
piccola Sissi
Grazie Sissi di tutto l'amore che ci hai dato noi da
parte nostra cercheremo di amare con lo stesso affetto
la piccola Minou
......per sempre nei nostri cuori amata Sissi i tuoi
amici umani Claudia e Fabrizio
Tigre e
Tommasina
Due
grandi amori,due grandi dolori.
Adesso sono due angeli,mai dimenticati.
Non
si sarebbe potuto amarli di più…i miei dolci randagi
Annamaria
Il mondo di Leo (leoworld)
Quando nasce il 18
febbraio del 2003 il destino di Leo segnerà il suo
carattere per sempre.. I suoi otto tra fratellini e
sorelline purtroppo, moriranno in poche ore perchè malati,
la madre (come per natura) rifiuta i figli malati
contribuendo alla loro morte. L'unico che riuscirà a
sopravvivere per sua volontà (la madre lo morde e sbatte
continuamente da una parte all'altra) sarà Leo. Stremato
dalle forze e grazie al suo già fortissimo carattere
riesce a
sfuggire
dalla violenza naturale della madre nascondendosi dietro
la tazza dell'acqua. La padrona iniziale non si accorge di
nulla, crede sia morto anche lui ma per caso mi trovo li,
e chiedo di poterlo curare (sento il suo piccolo respiro).
Piano piano riesco a farlo riprendere grazie anche
all'aiuto di mio marito. Lo scopo del Blog è quello di far
conoscere innanzitutto questo splendido animale, ma anche
di raccogliere pensieri, poesie, racconti di vita e tutto
ciò che possa far conoscere il mondo degli animali.
http://ilmondodileo.blogspot.com
Menelicco
Lui è Menelicco era di una
mia amica quando era piccolissimo è caduto dal quarto
piano e si era tagliato il palato lei lo ha portato al
pronto soccorso e gli ha salvato la vita.
Qualche tempo dopo Menelicco è arrivato a casa nostra con
grande gioia di tutti noi, un pò meno di mia madre. E\'
diventato un bellissimo gatto poi però si è ammalato aveva
un tumore allo stomaco e mio padre lo ha fatto ricoverare
in una clinica, mi ha lasciato tre mesi prima del mio
matrimonio aveva 16 anni, gli chiedo perdono anche da
parte della mia famiglia per averlo lasciato in quella
clinica da solo, quando lui voleva sicuramente passare gli
ultimi giorni con noi la sua famiglia che gli ha voluto un
mondo di bene, e io che ero la sua padroncina gliene vorrò
sempre perchè era un piccolo grande Menelicco.
A due anni dopo la sua morte nel 2005 io e mio marito ne
abbiamo preso un altro si chiama Micco e a parte il colore
del pelo di carattere si somigliano tantissimo Menelicco
rimarrai per sempre nel mio cuore che adesso sta
piangendo.
Emanuela
La storia
di Tittino
Ciao a tutti mi presento,
sono Tittino.
Sono nato ad aprile del '94, sono l'ultimo nato di una
cucciolata di 3 gattini. I primi due mesi di vita li ho
passati giocando con i miei fratellini e altri 3 micetti
nati da un'
altra
gatta; finchè un giorno mi è venuta a prendere la mia mamy
Cinzia per portarmi a casa sua.
I primi giorni sono stati un po' bruttini perchè sentivo
la mancanza della mia mamma e dei miei fratellini, quindi
piangevo spesso, ma con l'amore di Cinzia e dei miei nuovi
"fratelli" Valentino, Gessica ed Alex mi sono abituato
presto alla nuova casa, ed essendo stato il loro primo ed
unico gatto avevo tutte le loro attenzioni su di me.
Passavano i giorni felici ed io diventavo sempre più
grande e più furbetto: mi piaceva molto giocare, fare
l'agguato,
cacciare....ed
ero molto coccolone. A 7 mesi sono stato sterelizzato e
sono diventato più casalingo. La mia mamy Cinzia era molto
affettuosa con me e mi dava molto amore e pure io sapevo
come ricambiare il suo amore. Ero diventato un gattone di
6 Kg, sono sempre stato un gatto sano, l'unica cosa che a
2 anni sono stato operato in bocca, mi hanno dovuto
togliere una ghiandola salivare perchè aveva delle piccole
cisti e le cure non erano servite a guarirmi, e qualche
volta ho sofferto di cistite; a parte ciò sono sempre
stato in gran forma, ah! Dimenticavo....ho fatto prendere
degli spaventi alla mia mamy quando facevo le lotte con
altri gatti....a volte rincasavo conciato un po' maluccio.
Ho passato 13 anni e mezzo felice con la mia famiglia e i
momenti belli da ricordare sono molti, ero affezionato a
tutti ma soprattutto alla mia mamy Cinzia (era l'unica che
si prendeva cura di me in tutti i sensi) e a Gessica.
La mia mamy soffrendo di depressione sentiva proprio il
bisogno di avermi vicino, e io quando la vedevo triste a
piangere sul divano le andavo vicino e la toccavo con la
zampina come per dirle: "Su coraggio, ci sono qua io" e mi
mettevo sopra di lei e facevo "la pasta" con le zampette,
lei mi accarezzava ed io mi addormentavo facendo le fusa;
ogni volta che si sedeva per cucire o al computer io gli
saltavo sulle gambe e volevo le coccole, pure quando si
riposava io andavo sul letto e mi addormentavo vicino a
lei. La mia vita è stata bella fino ai primi giorni di
novembre del 2007, che mi sono ammalato di artrosi
progressiva, una brutta malattia che paralizza
gradatamente tutto il corpo, i primi giorni con le
medicine andavo abbastanza bene, poi all'improvviso sono
peggiorato, all'inizio mi si è paralizzata la coda ed
avevo male in fondo alla schiena, poi si sono paralizzate
le zampe posteriori e da un giorno all'altro non mi sono
più potuto muovere, le medicine anche a dosi
elevate
non facevano più alcun effetto, la mia mamy Cinzia era
disperata, avrebbe fatto qualsiasi cosa per farmi guarire,
mi portava il cibo vicino alla bocca per farmi mangiare ma
alla fine smisi anche di mangiare, era come se sapessi che
non sarei più guarito....infatti non ci fu più nulla da
fare e quella mattina del 19 novembre mentre la mia mamy
mi accarezzava e mi parlava dolcemente ho capito che
presto mi avrebbe tolto la sofferenza dandomi una dolce
morte, la guardai con i miei occhioni dolci e le feci le
fusa per l'ultima volta, poi arrivò la veterinaria e mi
addormentai per sempre. Ora non ci sono più, riposo sotto
una bellissima pianta di rose color viola (la pianta
preferita della mia mamy) ma ho lasciato un vuoto immenso
e una grande sofferenza a Cinzia e Gessica. Alla mia mamy
manco tantissimo, le rimangono solo i bei ricordi vissuti
insieme, ma vivrò
per sempre nei loro cuori.
Cinzia
L'
Imperiatrice Mahli e i conviventi Francisco e Francisca
............ la storia di
Mahli, la mia piccola Super Micia, adottata all'età di 45
giorni (appena svezzata) mi stava tutta su una mano, nata
il 10 aprile 2001, la mia piccina ha 6 anni e pesa 5 kgs e
200 grammi, è L'IMPERATRICE di casa.
Noi, Francisca (un'altra micia) e io (la sua mamma umana)
siamo i suoi "sudditi" ubbidienti. LEI ti guarda, ti
chiama, ti fa le fusa, e chiede, parla, ti dice, riesce a
farti capire ciò che vuole. Ogni sua parola (miagolio) è
diverso e, probabilmente riconosco ogni miagolio perchè
Mahli è con me da quando aveva 45 giorni. Mahli è un
europeo, con il manto maculato, una M nera perfettamente
simmetrica sulla fronte, un'intelligenza spiccata ed
infinita ed un cuore immenso. Solo un esempio, se ti vede
a letto con l'influenza, si piazza di fianco, a scaldarti,
senza fiatare, ti lascia dormire e riposare, capisce che
non è il caso di frignare o fare capricci o chiedere
qualsiasi altra cosa, e ti scruta con gli occhioni verdi,
quasi a controllare come stai e sono sicura che se potesse
essere in grado di preparare qualcosa di caldo, lo
farebbe .... putroppo questa sensibilità sua sorella
Francisca, non ce l'ha, infatti puntualmente viene a dare
testate sotto al mento e addio riposo.
Mahli è in grado di donarmi tutto l'Amore che ha, ed è
tanto. Per voi che leggete, toglietevi il preconcetto che
il gatto è solo un opporturnista e non ama il suo padrone:
non è vero. La mia bimba Mahli piange quando non ci sono e
devo stare via per un po' di giorni a causa di lavoro; la
lascio da mia mamma, io la chiama al telefono, lei sente
la mia voce e annusa la cornetta e poi guarda chi è con
LEI quase volesse dire "E' la mia mamma che parla da
quest'affare ! Ma dov'è ? Non viene da me ? Quando
torna?" E quando torno da lei è una festa e un'esplosione
di FUSA E COCCOLE TRA NOI A NON FINIRE. Mahli ha più
sensibilità umana di molti altri umani, ... del resto,
purtroppo in certi casi non gli animali ad essere delle
bestie, alcune uomini sono delle bestie nel senso più
negativo del termine.
Francisca invece è arrivata recentemente, è una piccola
europea di due anni circa, manto bianco e nero, pesa 4 kgs
e 600 grammi, è stata adottata al gattile del mio comune,
dopo ben 2 abbandoni, e non capisco perchè ..... si
"rompe" un po', nel senso che chiama sempre, per giocare,
per mangiare, per uscire, ma Santo Cielo, è normale, è
piccola, ha due anni .... non si abbandona un micio perchè
miagola .. è la sua natura.
E così con Francisca, Mahli non è più sola e Francisca ha
una compagna di giochi .... Non lascerei le mie bambine
per niente al mondo.
Poi c'è Francisco, un altro gatto europeo maschio anche
lui bianco e nero, trovato piccolissimo, non sarà stato
più lungo di 15 centimentri, sul bordo di una strada
trafficata, alla disperata ricerca di cibo perchè
affamatissimo, pieno di pulci, strillante per strada dai
morsi della fame, ma ignorato da tutti i passanti, finchè
... lo abbiamo trovato noi. Portato dal veterinario,
lavato, phonato, spulciato e vaccinato, ora ad anni di
distanza (Franciso ha approssimativamente 5 anni) è un bel
gattone maschio di ben 9 Kgs.
Un Augurio a tutti i lettori è di poter stare con i loro
rispettivi amici pelosi il più a lungo possibile che la
loro e la nostra vita ci può concedere; e a chi ancora un
amico peloso non ce l'ha, di provare ad adottarne uno il
prima possibile, perchè ? Perchè sarete AMATI, amati in
modo unico.
Un saluto da Mahli, Franciso, Francisca e la loro mamma
Valentina
.....era una notte di
primavera,erano le 01:15 circa tornavo da lavoro e
percorrevo la statale adriatica Rimini-Riccione quando a
centro strada vedo una busta e li vicino un gatto al che
rallento, mi fermo e il gatto non accenna a spostarsi alle
mie spalle arrivava una macchina lo stesso davanti a me al
che accendo le 4 frecce scendo molto cautamente dall'auto
e mi avvicino al gatto che non da segni di spavento, al
che lo avvicino al ciglio della strada e mi accingo a
spostare l'auto dal centro-carreggiata, mi riavvicino, il
gatto che mi sembra molto dolce e coccolone e cerco di
capire come mai era in quella posizione pericolosa ,al
che non mi rendo conto delle sue condizioni ma decido per
il momento di portarlo a casa per poi pensare il giorno
dopo al suo fabbisogno. capisco che il gatto è ceco solo
il giorno dopo,cerco inutilmente i suoi possibili
proprietari nella zona in cui lo avevo rinvenuto per circa
2 giorni al che poi ci rinuncio e decido
di adottarlo. Mi rivolgo al canile di Riccione dove ho
trovato molta collaborazione. Miglolo il mio gatto ha
accolto Valentina la trovatella senza tante difficoltà gli
ha concesso i suoi spazi e ha rispettato la sua età ,
quindi la gerarchia :vale era una gatta molto vecchia e
mignolo un gatto molto giovane nonostante ciò si è
riuscito a convivere per un periodo breve ma intenso con
molta armonia. Valentina ci ha lasciato qualche mese fa
quella mattina ho pianto per ore, perchè ha aspettato che
io mi svegliassi per dare l'ultimo sospiro non potrò mai
dimenticare, la sua nobiltà d'animo , la sua lealtà, la
sua dolcezza, la sua sofferenza, le sue dimostrazioni
d'affetto,il suo combattere con la vita nonostante non
vedesse; mi manca molto la mia VALENTINA mi ha insegnato
molte cose.......... luca
La mia
storia
Ciao a tutti, mi chiamo
Elena. Sono cresciuta con la mia micia, avevo sei anni
quando l'ho trovata sul ciglio della strada e da allora è
stata la mia compagna di giochi e studio fino a quando ho
compiuto 20 anni. Ho deciso di scrivere la nostra storia
per ringraziarla perchè con lei ho imparato ad essere
responsabile, ad amare incondizionatamente chi mi sta
vicino e soprattutto ho imparato a conoscere il valore
dell'amicizia. Lei mi era sempre accanto, capiva quando
ero triste e si avvicinava silenziosamente, si metteva
sulle mie ginocchia e mi faceva le fusa allungando il
musetto fino al mio viso. Mi bastava guardarla per tornare
a sorridere perchè in fondo i suoi occhioni mi mettevano
serenità. Sono sempre stata una gran studiosa e lei stava
sempre con me sui libri, alle due quando tornavo da scuola
mi aspettava alla fermata dell'autobus e tornavamo a casa
insieme, quando andavo a fare la spesa nel negozio vicino
a casa mi seguiva e mi aspettava fuori dalla porta,
insomma ovunque fossi lei era con me. Abbiamo passato
delle giornate meravigliose insieme ma purtroppo ci sono
stati anche dei momenti difficili, è stata colpita da una
malattia che non le ha lasciato scampo. Negli ultimi mesi
l'ho vista spegnersi fino a che non potevo tollerare oltre
di vederla soffrire e ho dovuto prendere la decisione più
difficile della mia vita: ho dovuto lasciarla andare. Anzi
forse avrei dovuto farlo prima ma il mio egoismo mi ha
impedito di farlo anche per questo le voglio chiedere
scusa.
Ho pianto tanto, non riuscivo a riconoscere la casa perchè
in tutti i miei ricordi d'infanzia nella mia vera casa
c'era lei, mi sembrava di vederla sbucare da ogni angolo e
mi piaceva illudermi che lei ci fosse ancora dietro la tv,
il suo nascondiglio preferito. Per molto tempo sono stata
triste i miei hanno insistito per prendere un altro micio
ma non ho voluto saperne, mi sembrava di tradirla. Poi un
giorno, per caso, una signora vicino a casa mia mi ha
detto che la figlia aveva intenzione di uccidere 3 micetti
nati da una gatta randagia che sfortunatamente ha scelto
la sua cantina per darli alla luce. Non so cosa mi è preso
ma senza pensarci ho preso la macchina, sono andata da
questa, chiamiamola persona, e ho preso questi tre micini.
Li ho accuditi, avevano appena 3 settimane e li ho
cresciuti riscoprendo delle emozioni che credevo di aver
perduto. Oggi hanno 2 anni e sono il mio tesoro più
prezioso, li amo follemente e non riuscirei mai a
staccarmi da loro. Non solo, sei mesi fa è arrivata una
nuova micina, l'ho trovata nella spazzatura, era molto
malata e tutta insanguinata, ovviamente l'ho curata ed
oggi è la mia streghetta: guai a chi me la tocca!
Tuttavia non ho mai smesso di pensare alla mia amata
micia, spesso la notte sogno di averla ancora al mio
fianco e mi manca molto, ma c'è un'altra cosa che ho
imparato in questi anni: nonostante l'immenso amore che i
nostri amici ci offrono arriva il momento in cui dobbiamo
dirgli addio ma non è giusto far pagare agli altri il
nostro dolore. Pensavo di non avere più nulla da offrire
invece oggi ho 4 splendidi amici che mi dimostrano ogni
giorno la loro lealtà, hanno fiducia in me e sopratutto mi
danno tanto affetto. Sono tornata ad essere felice e non
potrei essere più ricca!
Bongo
Bongo sei il gatto
più tenero del mondo
e con questo visino sei proprio un
bel micino
Ami le carezze
diventi matto quando ti gratto le
orecchie
anche se sei ancora piccoletto agli altri gatti sai
incutere
rispetto
e senza chiedere nulla di speciale ti lasci abbracciare
quando
mi guardi con quegl’occhi furbetti mi scaldi il cuore
tutto sembra più
bello da quando sei diventato come un fratello.
Bongo ti voglio
bene!!!!
Daniela
Lulù
Sei
entrata nella nostra vita nel dicembre 1991, eri così
piccola, ma già così piena di vita e così fiera! Eravamo
noi quelli frastornati e confusi dal tuo arrivo, non
tu, come ci cercavi..
Ricordo una delle prime mattine, mentre dormivo sentii
un piccolo esserino tranquillamente passeggiarmi
sul viso e delicatamente annusarmi la faccia!! Oh Lulù
quante ne abbiamo passate insieme!! Ricordo quanti salti
ti facevi su e giù per l'armadio, ricordo quando ti
affacciavi al balcone, posandoti sopra
uno
sdraio, ed osservavi le persone che passavano.. Ricordo
i nostri giri in bicicletta, tu seduta sul cestino che
annusavi l'aria e scoprivi il mondo.. E quando
rientravamo in casa e tu ci correvi incontro ansiosa di
vederci.. i tuoi saluti che non erano miao ma quasi
ciao, se tu avessi potuto.. e le nostre dormite con la
faccia vicina e tu che mi stringevi con tutta la forza
che avevi quando ti abbracciavo.. Lulù, indimenticabile
Lulù, ci hai accompagnato momento per momento per sedici
anni e mezzo, fino alla fine dandoci un esempio di
coraggio e di forza,nel momento del dolore.. a te che
avevano dato solo un mese di vita, a te che hai lottato
per quasi
un anno, a te che te ne sei andata posata sulla tua
cestina, a te per tutto quello che ci hai dato. A te
Lulù dedichiamo tutto l'immenso amore che abbiamo
dentro.. Ci rincontreremo in un mondo pieno di gioia e
di amore e lì potremo stare tutti insieme per sempre...
Grazie Lulù.
Mamma,
Marianna e Marco
Tomo
Buonanotte Tommy. grazie
per questi 16 meravigliosi anni nei quali siamo cresciuti
con te e che ci accompagneranno sempre. Grazie per aver
insegnato ai miei figli ad amare gli animali, a
rispettarli, a capirli. Grazie per tutto. Con te non sono
mai stata veramente sola.
Monica
.....il mio gatto mi
illumina e illuminerà il mio kammino kome lo sta facendo
ora il mio fidanzato
Micia
Spero di vedere presto
pubblicata la storia e le foto della mia piccoletta che
giorno 26 giugno è volata nel Paradiso dei gatti lasciando
un vuoto immenso e tante lacrime.
La mia gatta si chiamava Micia, un nome strano forse ma
quando 8 anni fà veniva a farmi visita a casa era il primo
nome che mi era venuto in mente. In questi anni ha avuto
tanti nomignoli e lei li riconosceva tutti come suoi
nome...forse perchè bastava che sentisse la mia voce e il
tono che avevo per
capire che parlavo con lei. Piccola, piccoletta, teppista,
Micia..... sempre lei e era bellissima la mia gatta aveva
un faccino stupendo e un caratterino.....
Era una gatta fortunata, viveva un pò in casa mia, un pò
su a casa di mia madre un pò per strada...non si faceva
mancare proprio nulla. La cosa stupenda è che conosceva
gli orari in cui tornavo a casa e mi aspettava, conosceva
il rumore della macchina e mi veniva incontro sempre che
non avesse troppo caldo o fosse troppo stanca...in tal
caso restava stesa a terra a sonnecchiare ma se la
chiamavo e sbatteva la coda per farmi capire che aveva
sentito ma che era troppo stanca per venire da me.
La mia gatta me l'hanno investita davanti casa mia, una
macchina che correva davvero tanto, lei si sentiva padrona
del territorio cacciava tutti gli altri gatti ma quella
maledetta macchina.....
Ha urtato tanto forte la testa ed è rimasta a terra,
quando
sono
andata vicino a lei e le ho appoggiato le mani sul fianco
ha mosso il pelo come fanno i mici e poi è volata
via......
E' stata sfortunata ma nella sua sfortuna è morta da
principessa e con dignità in silenzio come in silenzio e
piano piano aveva preso un posto immenso nel mio cuore, è
morta con chi le ha voluto bene vicino ad accompagnarla
piangendo verso la sua nuova avventura.
Mi manca, mi manca tanto da togliermi il fiato...continuo
a guardare le sue foto e a piangere, una compagna, una
piccoletta che era speciale per me in ogni cosa.
Non l'ho affidata a nessuno neanche quando 3 anni fà sono
diventata allergica al pelo dei gatti..io ho continuato a
volerla con me, ad accarezzarla contro il volere di tutti
e poi a correre a prendere le medicine e mettere il
collirio....l'ho amata e l'amo e non la scorderò mai...
Micia ti voglio bene, grazie di aver scelto la mia casa
per vivere...spero tu sia stata sempre felice con me.
Spero tu non abbia sofferto e non abbia avuto paura mentre
andavi via, io ero lì accanto a te spero tu sia riuscita
a sentirlo.....
Un bacio piccoletta
Mina
Amore
Tino
Amore Tino è il mio gatto.
Scrivo così anche se da due mesi mi ha abbandonato ed è
andato a vivere in una colonia felina poco distante. Ha
vissuto con me quattro anni, poi lo scorso 6 agosto si è
allontanato e non è più tornato. Ho scoperto dove era per
caso, vedendolo di sfuggita mentre lo cercavo disperata
per la campagna.
L’ho chiamato ripetutamente,
usando tutti i nomignoli che lui ben conosce: niente da
fare. E’ scappato via, come se fossi un’estranea.
Tino è un gatto non castrato
e forse si è fidanzato ed è rimasto con la sua gattina.
Chissà! Oppure si è ingelosito del gatto nero, vecchio e
ferito, che ho raccolto un anno fa e che gli è sempre
stato antipatico. Però in casa stava solo lui, lui aveva
tutte le coccole e il mio affetto! Mi sto facendo tante
domande, da essere umano: lui però è un gatto, e davvero
non so cosa può essergli passato per la testa.
Spero sempre che torni, che
un giorno si ricordi chi sono e dove sono.
Due/tre volte la settimana
vado alla colonia e lo chiamo: qualche volta lo vedo,
qualche altra no. Mi sembra in ottima forma, anzi
addirittura più bello e come cresciuto. Scappa sempre via
, anche se al primo richiamo volta la testa e mi guarda.
Mi sento abbandonata, come
un animale lasciato in mezzo alla strada da un padrone
crudele.
La mamma
di Tino(Isabella)
La dolce
morte di una gatta (Giovanna)
L’ho portata da coloro che
più di
me sanno,
verso la via, contraria, del
trapasso,
per toglierla dai dolori che
la
struggevano.
L’ho consegnata, angosciato,
alle loro mani,
per poi riprenderla
pietosamente,
ormai proiettata nel lungo
sonno.
E’ stato un atto
d’amore, un intenso
rispetto,
ho avuto pietà per questa
mia
creatura,
strappandola, ormai
consumata,
alle tiranniche sofferenze.
Mentre assistevo sconsolato,
come in uno specchio,
mi son visto piangere
poiché,
sapevo che lei,
costretta, mi lasciava.
Ormai libera dalle catene
degli
affanni, riposa,
ed io accanto a lei mi do
pace…
non respira più il martirio
della
sue pene, delle sue paure
inflitte dal dolore senza
tregua,
all’ultima stasi.
Forse non sarai ospite dei
verdi
pascoli del cielo,
ma abbracciata riposerai
serena,
in compagnia
ove dormono per sempre
innocenti creature.
Come per te, lascerò aperte
le
praterie per accoglierle
con i loro bisogni
insoddisfatti,
mai appagati.
Leopoldo
De Persio 24.04.2007
Il gatto
di San Domino
San Domino,
isola dell’arcipelago delle Tremiti.
In cima al
colle c’è la classica piazza ove passare qualche momento
di relax.
C’è la
banca, una casa gialla con luogo di culto tipo negozietto,
un wine bar e quattro bar.
Al centro
della piazza un bello slargo con una meridiana al centro
ed un decina di panchine tutte disposte all’intorno.
A spasso ci
sono due tre cani ed un gatto.
Si guardano,
ma si conoscono, non si attaccano.
Quello che
invece stupisce è il gatto.
Un bel
persiano grigio perla, bel pelo, coda un poco arruffata!
Di una
fiducia e bontà incredibile.
Si avvicina
a chiunque, bimbi agitati compresi, si fa accarezzare e
coccolare da tutti.
Non è
padronale, ovvero non si è scelto alcun padrone, ma si è
scelto la piazza.
Lo trovi li
a tutte le ore e oltre a qualche carezzina, accetta il
pezzetto di pane, il gelato, la patatina, o quel che
capita.
Da noi, dopo
avere assaggiato prosciutto e formaggio degli aperitivi al
wine bar, ha rimediato un bel pezzo di pesce avanzato a
Stella dal ristorante.
Qualcuno lo
chiamava tigre, ma di tigre non aveva nulla!
Mai visto un
gatto di strada così dolce e affettuoso!
Egoisticamente, veniva voglia di portarselo a casa.
Beh: spero
che non trovi qualche bastardo sulla sua piazza!
Flavio
Maraldi
Morgana
"Ciao
sono Morgana io adesso sono in Paradiso. La mia mamma
Silvana mi ha trovato 6 anni fa su un tetto e nonostante
soffrisse di vertigini ha camminato sulle tegole per
venirmi a prendere. Ero piiiiiiiiiiiiiiiccola. Mamma mi
diceva sempre che ero speciale. Mi portava in vacanza
(nella foto sono sull'albero del giardino). Adoravo i
chupa chup panna e fragola, soprattutto la panna.
Ero
bella vero??? Purtroppo siamo state poco insieme."
"Ciao
piccola Morgana, ti ho amato più di me stessa.
La tua
mamma Silvana
Tommy
Tommy si è addormentato a
giugno ma mi sembrava di sentirlo, di vederlo ancora. è
stato con noi sedici anni. sedici anni nei quali ha
accompagnato i miei figli e me sempre con lo stesso
dolcissimo affetto. la sua mancanza
era forte e mi faceva stare malissimo così che un sabato
mattina i miei meravigliosi figli mi hanno accompagnata al
gattile dell'enpa di Modena. dovevamo amare un altro gatto
e farci amare da lui. E lui ci ha scelti perchè appena
entrati si è attaccato alla gabbietta lui così piccolo con
una forza così grande chiamandoci con miagolii che
sembravano suppliche..... così Gil è diventato il nostro
gatto. un meraviglioso gattino grigio di 5 etti. Amato fin
da subito non solo da noi ma anche dal nostro cane corso
Sabor che dopo la morte di Tommy non giocava più, lo
cercava continuamente..... dopo un paio di mesi tornando
dalla spesa carica di sporte un gatto rosso identico a
Tommy è uscito da sotto un'automobile, magro, sporco, con
lo sguardo implorante. Mi ha seguita fino a casa e i suoi
miagolii erano urla. Gli ho dato da mangiare, da bere
e gli ho preparato una cuccia per la notte..... ma se ne è
andato.
Ho
pensato a lui tutta la notte....e anche i miei figli.
Decisione: se tornerà sarà nostro. La sera dopo si è
presentato davanti alla porta della cucina con il suo
musetto implorante, abbiamo aperta la porta e lui è
entrato. E non è mai più uscito. Se non lo avessimo curato
sarebbe morto perchè aveva una grave infezione e la febbre
alta, i miei figli lo hanno accudito e giorno dopo giorno
si è ripreso. Ora abbiamo due gatti, Gil e Axel. e Sabor
che adora entrambi. Sono sicura che Tommy ci vede ed è
contento perchè è stato lui che ci ha insegnato ad amare
così.
Monica
Principe
Ho 18 anni. Il mio gatto si
chiamava "Principe" ora racconto la sua breve
storia.........
Tutto
ebbe inizio un pomeriggio di fine inverno, quando mi recai
in cantina per cercare degli attrezzi, sentii uno strano
rumore provenire da una cesta di legno, un pò spaventata
mi avviai per guardare e vi trovai la mia gatta "Stifly"con
quattro gattini tre bianchi e uno grigio. Io ho sempre
amato gli animali e penso che li amerò sempre, quella era
la mia occasione per far capire sia alla mia gatta che ai
gattini che potevano fidarsi di me. Poichè ore
dopo tre gattini morirono, ne rimase solo uno.
Passarono i giorni e io mi davo da fare per accudire il
"sopravissuto", pian piano i suoi occhi si aprivano e
iniziava a vedere quello che gli accadeva in torno ma
soprattutto iniziava a vedere me.
Trascorsero i minuti le ore i giorni e il gattino cresceva
a vista d occhio era vispo sempre giocherellone gli
piaceva farsi leccare dalla sua mamma, rotolarsi sul
tappeto, ma la cosa che gli piaceva di più era farsi
coccolare da me, più lo guardavo più capivo che il nostro
rapporto cresceva, lui mi cercava io lo cercavo eravamo
sempre insieme.... Lo chiamai PRINCIPE perchà lui era il
principe del mio cuore.
I mesi passarono e Principe diventava sempre più bello,
notai anche un particolare, i suoi occhi avevano due
colori diversi uno era verde l'altro era azzurro, amavo
ogni suo lamento, ogni sua fusa amavo tutto di lui, per me
era un periodo difficile ma lui era li. Quando il mio
ragazzo veniva a trovarmi lui era geloso gli faceva i
dispetti delle volte andavo da lui a dormire e la mattina
quando mi riportava a casa Principe riconosceva il rumore
della macchina e mi veniva incontro.... ci facevamo sempre
un sacco di coccole. Principe compì un anno quando una
mattina apri la porta di casa per dare da mangiare ai miei
animali ma lui non cera lo cercai lo chiamai, andai nel
bosco per vedere se magari era ferito o intrappolato
invece nulla aspetti la sera ma invano, passarono tre
giorni io ero triste non riuscivo a immaginarmi la mia
vita senza di lui avevo perso le speranze quando lo vidi
arrivarmi incontro con degli occhietti tristi di chi
sapeva di aver sbagliato....... Non fummo felici per molto
circa un mese dopo se ne andò lasciandomi sola, lasciando
dentro di me un vuoto immenso che nessuno era in grado di
colmare.
Sono passati ormai otto mesi da quando se ne andò sono
legata al suo ricordo non smetto un istante di pensarlo
era il mio angelo custode il mio bambino, penso che non
amerò mai più un altro animali come ho amato lui ogni
tanto
mi affaccio al balcone e guardo la stradina che porta nel
bosco e lo immagino arrivare trottolando verso di me
vorrei rivederlo solo per sapere che c'è e magari
guardarlo negli occhi e trasmettergli quanto mi manca, ma
penso anzi sono convinta che nel profondo lui non mi a
dimenticata magari era arrivato il suo momento o magari è
in un altra famiglia sò che da maggio non l' ho più
rivisto... Un giorno ho preso il mio cane e sono andata
nel bosco nel mio posto segreto dove lui amava rincorrermi
e ho scritto un biglietto che diceva:"SEI ENTRATO
VELOCEMENTE NELLA MIA VITA E VELOCEMENTE TE NE SEI ANDATO
MAGARI ORA SEI PIU' FELICE DI QUANDO ERI CON ME, MA SPERO
DI AVERTI TRASMESSO QUANTO TI AMAVO E CHE PER ME ERI
SPECIALE. NON TI DIMENTICHERO' MAI NON DIMENTICHERO' LE
TUE NANNE SUL DIVANO I TUOI OCCHIONI SEMPRE VISPI NON
DIMENTICHERO' LE NOSTRE NANNE SOTTO LE COPERTE MA CE UNA
COSA CHE FORSE NON DIMENTICHERO' MAI QUELLA VOLTA CHE TI
ERI ADDORMENTATO SUL MIO PETTO E SENTIVO BATTERE IL TUO
CUORICINO COSI PICCOLO E DENTRO DI ME DICEVO MAGARI IN
QUEL CUORICINO CI SONO IO.
ADDIO PRINCIPINO MIO TI VOGLIO BENE SARA" Poi il
biglietto
l'ho bruciato così raggiungerà la sua anima.
Ecco questa è la storia di Principe spero pubblichiate la
sua storia non tanto per me ma per far capire a chi legge
che gli animali hanno un anima e sono loro a sceglierci.
Loro sono la luna e noi un universo di stelle dovrà
scegliere quella che brilla di più
Sara
Ai nostri
amati Tati
Quello
che mi hanno dato, quello che ricevero' ogni domani e
quello che tutt'ora mi stanno dando, e' l'immensa pienezza
della vita. Musetto dalle mille espressioni.......
affettuosi solo quando lo vogliono loro e perfetti
incantatori per ottenere cio' che vogliono, senza il
bisogno di barattare,
perche'
sicuri del loro essere dominante. Ci hanno adottati dal
primo momento..... e pensare che mia moglie era molto
dubbiosa di accoglierli nella nostra vita, che sembrava
perfetta, ma era solo l'inizio di una svolta alla
serenita' e alla pace dei sensi. Si rincorrono come due
pazzi e si nascondono nei posti piu' impensabili, pronti a
balzare fuori con agguati e scatti da perfetti felini.
Abbiamo due bambini pelosi in casa nostra, ma a volte e'
come se ne avessimo 10, con il pelo che perdono di
continuo dal loro folto manto.... ma questo e' niente ed
insignificante rispetto a cio' che riescono a darti.
Pupillo del papa' e' il nome del mio primo
coinquilino....ci siamo catturati, guardati negli occhi e
subito innamorati (come non si poteva innamorarsi di
quegli occhi azzurri grandi come due lampioni?). Aveva 7
mesi al tempo ed in mezzo a tanti suoi simili era quello
spamparazzato in una cesta di vimini, inciambellato nella
sua siesta, indifferente agli sguardi delle persone che
cercavano un compagno di vita. Gli altri invece con il
musetto erano spiaccicati contro la vetrata che li
separava dal mondo esterno, e si mettevano in mostra in
tutto il loro splendore per farsi notare...... Era come
percepire delle frasi “prendi me”, “no scegli me”, “
guarda qui, ci sono anch'io”....... Li avremmo scelti
tutti, ma le circostanze al momento non ce lo
permettevano. Ancora oggi dopo 3 anni trascorsi
intensamente, non facciamo altro che parlare di lui,
perche' ogni giorno ci riempie di sorprese. I nostri
discorsi sono spesso improntati sui nostri Amori e non ci
stanchiamo mai di parlare di loro e di ripetere le stesse
cose, come si fa con i bambini. Erano mesi che io e mia
moglie eravamo intenzionati ad adottarne un altro. Alla
ricerca di un secondo coinquilino, ci apparve sullo
schermo del pc la foto di un cucciolo di 3 mesi. Ci
guardammo e con il solo sguardo decidemmo per Tyson. Era
il nome di quell'adorabile batuffolo. La tensione di
quella sera in cui dovevamo strapparlo dalle braccia
dell'allevatrice, palpitava nei nostri corpi.
Era
di venerdi', c'era traffico quella sera e sembrava di non
arrivare mai. Tornando alla decisione dell'adozione di
quest'ultimo, era per il semplice motivo che pensavamo che
il nostro Pupillo si sentisse solo durante le nostre
assenze e che avesse bisogno di un suo simile per
trascorrere la giornata. Finalmente in tarda serata
arrivammo dalla sig.ra Elena l'allevatrice, con l'ansia e
la voglia di vedere il nostro piccolo Tyson. Ce lo porto'
addormentato, con delicatezza lo misimo nella cesta e ci
affrettammo per il ritorno perche' la voglia di
presentarlo a Pupillo era tanta. L'impatto, la curiosita',
varcata la soglia di casa e' stato al primo istante basato
su annusate da parte di Pupillo. Il piccolo Tyson era
molto disorientato, e la sig.ra Elena ci aveva anticipato
che avrebbe pianto tutta notte ….. e cosi' fu. Non
trascorsero due ore e subentro' la gelosia di Pupillo, la
sua espressione si fece cupa, divento' triste e cadde in
depressione che duro' per diverso tempo. Al contrario,
Tyson cercava affetto da lui e continuava ad avvicinarsi e
sdraiarsi accanto, ma all'impatto il nostro Pupillo si
allontanava infastidito come se non lo accettasse nel suo
nucleo. Passarono due mesi e dopo varie e tante
insistenze, Tyson riusci a farsi accettare o viceversa
Pupillo si rassegno' al fratellino. Sono sempre le 4 del
mattino quando il Pupillo di papa', viene a svegliarmi in
cerca di coccole e lo fa in un modo delicato: si appoggia
con la sua testolina sul cuscino e mi tocca il viso con i
polpastrelli, come se mi facesse capire che vuole essere
accarezzato, e parte la sinfonia delle fusa che mi
accompagna fino alle 6, l'ora in cui mi alzo. A differenza
di Tyson, che ogni
mattina
lo devo cercare incuriosito, per scoprire dove ha
trascorso la notte. Anche lui alle mie carezze mi dedica
un concerto di apprezzamento. Gli cambio l' acqua e
preparo a loro delle gustose pietanze, tra miagolii e con
la frenesia di gustarseli. Se pensate che il rito sia
finito.... vi sbagliate, perche' poi tocca a mia moglie.
Ma ripeto cosa non si fa per questi due angioletti. A
differenze di noi loro non mentono mai, ed il loro affetto
e' puro sincero e trasparente. Ho la piena certezza che
noi semplici mortali abbiamo ancora tanto da imparare.
Viviamo tutti insieme in un appartamento molto spazioso e
naturalmente hanno accesso a tutti i locali, e non
solo........ per nostra fortuna al piano di sotto vivono i
nostri cognati, gli zii dei nostri micioni. Ne sono
entusiasti e non dicono mai di no quando li portiamo da
loro, anzi senza portarli perche' la strada gia' la
conoscono e ci vanno da soli . A volte ce li rapiscono e
devo ammettere che in quella circostanza provo sensazioni
di gelosia. Quando il tempo lo permette carico i miei
gattoni in auto, e per la loro comodita' ho soppalcato il
baule all'altezza dei finestrini, per fargli vedere bene
il panorama, e devo dire che sono incantati da quello che
vedono, perche' le loro palpebre sono aperte come delle
saracinesche. All'arrivo della bella stagione li portiamo
al parco. In un primo tempo con il guinzaglio e quando
siamo al centro del prato li liberiamo senza il pericolo
che scappino....... anzi ci camminano a fianco mentre
percorriamo tutto il sentiero, e se corriamo lo fanno
anche loro. Magari chi lo sa cosa gli passa per la mente?
Che ci vogliamo forse sbarazzare di loro...... non credo
proprio. Ma visto che in casa sono un po' dispettosi,
quando posso contraccambio volentieri. Ricordo l'estate di
2 anni fa quando siamo andati al mare e con noi anche il
nostro Pupillo. Era bello vedere lo stupore di Pupi
nell'osservare le onde infrangersi sulla spiaggia e
scomparire nella sabbia.
A
volte mi domando se i miei gatti sono felici o se
preferiscono invece vagabondare senza una fissa dimora.
Purtroppo non potro' mai saperlo e restera' sempre per me
una domanda. La sera quando torno a casa dopo una giornata
intensa di lavoro, la cosa che mi da piu' sollievo e un
immediata freschezza mentale, e' il vedere quei due
simpaticoni, che appena messo il piede in casa mi vengono
incontro e non esitano a farmi le feste con coda alta e
gobbe a non finire. Sono sempre piu' convinto che e' pura
sincerita', perche' ogni giorno si comportano allo stesso
modo, senza il minimo dubbio. Ho dedicato questi frammenti
di racconto ai miei due amiconi per la vita perche' con
poco e niente riescono a farmi sentire orgoglioso e,anche
a loro in realtà basta poco per sentirsi amati.
Pupillo
Tyson Papà e Mamma
Cleo e
Rosko
Ciao sono Lara da Belluno.
Volevo raccontarti la storia d'amore tra la mia gatta Cléo
e Rosko il mio cane bastardino.
Lui già da un anno faceva parte della famiglia,lei scelta
tra cinque bellissimi Siamesi perché mi soffiava. Figli di
gatti di razza.Dopo poche settimane però presentava
caratteristiche diverse da tutti i suoi fratelli, il pelo
era lungo lungo morbido fitto e lanugginoso e la
coda,attorcigliata come una spirale,con il pelo così
lungo,pareva un piumino per la polvere.
Portata a casa,alla prima annusata si innamorò di lui e
viceversa.Così per due anni erano una continua coccola
leccate e fusa.Ma sempre di nascosto,perché appena Rosko
si sentiva guardato faceva finta di niente girando il muso
di qua e di la quasi volesse nascondere l'affetto che
provava. Un bel giorno però la natura fece il suo corso e
Cleo,con tutti i pretendenti che aveva attirato intorno a
casa,rimase in cinta.
Il giorno del parto fu bellissimo!!Rosko era sulla sedia a
dondolo e la gatta ci si sdraiò proprio sopra.
Di li a poco lui capì che cera qualcosa che non andava e
tagliò la corda.Quando però si rese conto che dalla gatta
non uscivano dei piccoli Roskini ma bensì dei gatti,si
sentì profondamene tradito e da quel giorno ogni volta che
Cléo prova a fargli delle coccole lui la caccia via.Le
vuole ancora bene ma non l'ha ancora perdonata.
Si dice che i siamesi si affezionino solo ad un membro
della famiglia,in questo caso lei ha scelto Rosko!
Grazie mille
Saluti dalla vallata delle Dolomiti
Lara
Shila e
Billy
Mi
chiamo Veronica ho 28 anni e vivo a Pisa fin da quando
ero una bambina ho sempre avuto la passione per gli
animali in generale e per i gatti in particolare, in
questi anni ho avuto molti momenti difficili a livello
personale ma la presenza dei miei 2 ANGELI pelosi mi ha
aiutato sempre a superarli.
Shila è arrivata nella mia vita come un uragano :Era il
2005 studiavo all' università e una mia carissima amica
,animalista convinta come me, mi chiama disperata
perchè aveva trovato per la strada una gatta randagia
con 4 gattini appena nati chiedendomi di prenderne
almeno uno .Io nonostante gli iniziali dubbi, visto che
non vivevo da sola , ho deciso di aiutarla e di
addottare un trovatello. Quando sono arrivata si era
appena consumato un dramma , la mamma dei micetti era
appena scappata lasciandoli soli e senza latte allora io
e la mia amica ci siamo fatte coraggio e tenendone 2 a
testa ce ne siamo occupate come fossero dei neonati
.Abbiamo comprato il latte specifico ,i biberon e li
abbiamo tenuti al caldo , ogni 3 ore notte e giorno li
abbiamo allattati con amore , successivamente li abbiamo
svezzati con calma seguendo i consigli del veterinario
per non rischiare di compromettere il loro intestino
delicato.Sono stata molto fortunata perchè la mia
coinquilina è stata molto carina e mi ha aiutata
moltissimo addirittura a trovato casa al fratellino di
Shila in una famiglia sicura e amorevole.Mi sono
innamorata al primo sguardo della mia cucciola era un
batuffolo che stava in una mano miagolava pianissimo e
mi guardava con i suoi occhioni azzurri , ero
spaventatissima all' idea che potesse non sopravvivere e
ho dato alla mia micetta tutte le
attenzioni possibili. Shila è cresciuta bella e sana per
fortuna e mi ha seguita quando sono andata a convivere
con il mio fidanzato, che poi è diventato mio marito, e
da sempre è la regina incontrastata della casa , abbiamo
un rapporto meraviglioso io la abbraccio e lei ricambia
con affettuose testate sulle guance , io la chiamo e lei
mi risponde con il suo dolcissimo "RRR".Senza di lei la
mia vita non sarebbe stata la stessa!!!
La
supremazia di Shila in casa è stata turbata nel luglio
del 2007 quando io e mio marito abbiamo sentito un
miagolio disperato per la strada ....Proveniva da una
macchina in sosta il micetto era rimasto incastrato nel
motore dell' auto e chissà da quanto era lì........Io e
mio marito ci siamo adoperati per tirarlo fuori
chiamando i pompieri e cercando il proprietario della
macchina .. dopo vari tentativi finalmente abbiamo
trovato il modo per farlo uscire dal motore e per
evitargli una morte sicura .All' apertura del cofano è
spuntato un musetto buffo di circa un mese denutrito
sporco e spaventato, sguardo di intesa con mio marito e
in un attimo era già dei nostri !!!
L'
abbiamo portato in casa nostra e da allora il nostro
Billy è cambiato moltissimo , è ingrassato , forse anche
troppo, abbiamo curato le sue ferite sia quelle fisiche
che quelle dell' anima ,perchè mettiamocelo in testa gli
animali hanno un anima ,e è diventato il fratellone
affettuoso di Shila. La convivenza inizialmente non è
stato semplice ma ora Shila e Billy condividono tutto e
si fanno compagnia , come i fratelli a volte litigano, a
volte giocano, e spesso sono gelosi l' uno dell'altro ,
ma l'affetto c'è e si vede ! La nostra famiglia è unita
e felice e nell' attesa di avere presto un nostro
piccolo cucciolo d'uomo che completi la nostra vita ogni
giorno che passa io e mio marito Roberto ci rendiamo
conto di quanto siamo fortunati a vivere con queste 2
creature così dolci e così speciali .
Grazie Shila e Billy
Veronica (Pisa)
Veronica
Cicina
Eri in mezzo a quel prato
verde, piccolina... sola, con quegli occhietti cisposi,
con quel brutto rantolo mentre respiravi, un po'
rossiccia, un po' nera; ti ho presa in braccio ed hai
cominciato a fare le fusa. "Devo curarla", ho pensato, e
ti ho portato in clinica, ma non volevo tenerti, ti ho
lasciata lì per quella notte, che ti curassero, e poi ti
avrei restituita al tuo prato. Ma la notte non ho dormito;
Francesca, ti avevo chiamato, non so perché. E poi il
giorno dopo sono andata a riprenderti, ho comprato tutto,
ciotoline, lettiera, tanta pappa... volevo curarti io,
volevo tenerti con me. E' iniziata così, nel caldo luglio
del 2008, la nostra dolcissima storia d'amore. Sei
cresciuta, Cicina, sei diventata una splendida panterina
nera. Poi, a gennaio di quest'anno, quel brutto e assurdo
incidente, impossibile a raccontarsi: per la gioia di
vedermi tornare a casa dopo una giornata di lavoro sei
piombata all'improvviso da dietro tra i miei stinchi e ti
sei spezzata il femore. Le mie lacrime e le mie urla, tu
ingessata, forse ti dovevano, operare, forse no... ma
purtroppo il gesso non è bastato e così l'operazione, con
due chiodi infilati nel femore. Ti ho dovuta tenere a casa
con il collare elisabettiano per lunghi giorni, ma tu eri
sempre dolce ed affettuosa con me, la notte mi hai sempre
dormito vicino. Sei stata buona e paziente, tesoro mio.
Ancora un'altra operazione a maggio, per togliere i
chiodi. Ora pieghi benissimo la zampina e sei una
meravigliosa piccola pantera vellutata che gioca e scherza
con me e non mi lascia mai sola. Hai illuminato la mia
vita, piccolo tesoro e non smetterò mai di ringraziarti.
Sei la mia stella, il mio sole, ti auguro sempre ogni
bene. Ti voglio un bene immenso, Cicina mia. La tua
sorellina.
Silvia
Ieri è morto il mio gattino
di appena 25 giorni; lui aveva altri 4 fratellini ma per
motivi a noi ancora oscuri non sono riusciti a vivere e
sono deperiti a poco a poco. la mamma non li guardava più
e l'ultimo, Simo, era il più forte, il più coraggioso ed
era bellissimo! dormiva con me e mi faceva le fusa tutto
il giorno, ero pronta a sostituire la mamma e a curarmi di
lui a costo di non dormire la notte. ma purtroppo non è
riuscito a salvarsi, la malattia era troppo forte e lui
troppo piccino. mi manca tanto...ti mando un bacino mio
adorabile micetto! la tua tomba sarà il mio cuore
Desiree
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