A meno che non siate allevatori di razze
pregiate, o intendiate comunque far riprodurre il vostro gatto
(assicurandovi di poter sistemare
decorosamente TUTTI i cuccioli),
dovreste considerare l'opportunità di farlo sterilizzare o
castrare.
Castrazione
I gatti maschi vengono sottoposti ad
orchiectomìa (asportazione dei
testicoli) previa anestesia locale,
meno pericolosa di quella generale: restano coscienti ma
"dissociati" dagli stimoli sensoriali. Quando è il caso,
vengono applicati pochi punti di sutura,
attualmente non più necessari , essendo disponibili
mastici bioassimilabili. Il periodo più indicato per
effettuare l'intervento è dopo l'avvenuta completa discesa dei
testicoli, ma prima che le urine assumano il caratteristico
odore, attorno ai 6 mesi di vita quando il flusso di sangue ai
testicoli è ancora ridotto, il che limita possibili
complicazioni postoperatorie dovute ad emorragìa. La
castrazione effettuata prima che il gatto abbia cominciato a
"spruzzare", riduce grandemente la possibilità che questo
comportamento si instauri successivamente. Nel passato la
castrazione precoce era stata indicata come una delle cause
nell'insorgenza di problemi al tratto urinario (FUS, Feline
Urinary Sindrome), ma ora successivi studi hanno comprovato
che perfino la castrazione a 7 settimane di età, non ha
effetti sulle statistiche di incidenza relative a questa
malattia. Dal 1993 l'Associazione dei Veterinari Americani (AVMA)
ha assunto come regola generale che, dall'avvenuta discesa dei
testicoli, ogni momento è considerato appropriato.
In alcuni casi, uno o (più
raramente) entrambi i testicoli non
discendono nel sacco scrotale e rimangono "immaturi"
richiedendone l'asportazione anche al di fuori di motivi
legati alla sterilizzazione, dato che spesso sviluppano
complicazioni tumorali. E' in questi casi necessario un
intervento esplorativo in anestesia generale, simile
concettualmente a quello praticato sulle femmine, con un
rischio operatorio e una spesa economica piuttosto superiori.
Se siete
indecisi circa l'opportunità o meno di far castrare il vostro
gatto, considerate che:
- un maschio integro ("tom") è maggiormente indotto a
"spruzzare" su alberi, muri, e superfici verticali in genere.
Ma soprattutto la sua urina mantiene un odore caratteristico,
persistente e nauseabondo, che ne rende quasi impossibile la
coabitazione in appartamento. Se libero di uscire, sarà spesso
coinvolto in zuffe e combattimenti con altri maschi, potrebbe
sparire per giorni nel periodo degli accoppiamenti, e tenderà
a vagabondare per un più vasto territorio (circa
10 ettari), esponendosi ad un numero
molto maggiore di pericoli, che statisticamente ne riducono di
qualche anno l'aspettativa di vita.
- un maschio castrato potrebbe ancora "spruzzare"
(non essendo strettamente dipendente
dall'istinto sessuale: specialmente se la castrazione è
successiva all'instaurarsi del comportamento).
Ma certamente l'urina perderà il caratteristico odore,
rendendo meno difficoltosa la pulizia delle superfici. Se
libero di uscire, il suo raggio territoriale sarà molto più
limitato (appena superiore a quello di
una femmina, circa 1 ettaro), e sarà
assai meno propenso ad ingaggiare ....battaglia
(un maschio castrato è all'ultimo
gradino nella scala gerarchica). E'
perfettamente adattabile come gatto da appartamento.
Contrariamente ai luoghi comuni, non diventerà più pigro o più
grasso. L'indolenza dipende in gran parte dal carattere e
dalle opportunità di gioco che gli vengono offerte, e
un'alimentazione corretta permetterà il mantenimento di un
peso ottimale (le esigenze caloriche di
un gatto castrato, mancando l'azione anabolizzante del
testosterone, sono del 25% inferiori rispetto a quelle di un
maschio integro: consultatevi col vostro veterinario)
Sterilizzazione
Le femmine vengono sterilizzate mediante
ovario-isterectomìa (rimozione dell'utero e delle ovaie),
generalmente con due tecniche:
- incisione ventrale, attraverso i fasci muscolari
dell'addome, dove una larga fascia di pelo viene rasata per
evitare infezioni. E' l'intervento più comunemente praticato,
relativamente il più economico, ma richiede una successiva
visita di controllo per eliminare i punti di sutura.
- incisione laterale, attraverso una piccola incisione sul
fianco. E' una tecnica poco usata, e non tutti i veterinari la
applicano: ha dei tempi di convalescenza assai minori e
usualmente permette l'impiego di punti chirurgici a
dissolvenza organica, che non devono essere rimossi. E' però
maggiormente costosa.
Per le gatte è indispensabile praticare
l'anestesia totale, la quale -pur con l'attuale livello di
affidabilità- comporta sempre una certa dose di rischio,
legato a possibili reazioni anafilattiche individuali. Seppure
in numero assai ridotto, nondimeno alcuni proprietari hanno
tristemente sperimentato la morte del loro animale a causa
dell'anestesia.
Il momento più opportuno per l'intervento è dopo i quattro
mesi, a discrezione del veterinario. Meglio comunque
anteriormente al primo estro, che in alcune razze può
cominciare anche a 5 mesi. Talvolta, può capitare che
un'ovaia, o anche un'aderenza di tessuto ovarico non vengano
rimosse: la gatta potrebbe regolarmente entrare in estro, e si
renderà necessario un'ulteriore operazione per eliminare
l'inconveniente (vi possono essere
esiti tumorali se questo non viene fatto).
Se siete
indecisi circa l'opportunità o meno di far sterilizzare la
vostra gatta, considerate che:
- una femmina integra ("queen") andrà costantemente soggetta a
periodi di estro, che in appartamento non subiranno pause per
tutto l'arco dell'anno. In natura, si
pensa seguano un andamento stagionale: un primo periodo utile
fra gennaio ed aprile, ed un secondo fra giugno e settembre.
In ogni periodo si verificano due/tre cicli di calore, ognuno
dei quali dura più o meno due settimane. Il calore
generalmente si protrae per 3-4 giorni, ma non è infrequente
che possa durare fino a 8-10 giorni. Se la gatta viene
fecondata, il calore cessa per tutta la durata della
gravidanza. Se non desiderate che resti gravida
(il che avviene nel maggior numero dei
casi, dato che il rilascio dell'ovulo maturo -a differenza del
cane- viene provocato proprio dall'accoppiamento,
probabilmente per azione dell'ipòfisi sui meccanismi ormonali),
dovrete tenerla accuratamente confinata, e mentre lei tenterà
di scappare, i maschi integri del circondario tenteranno di
raggiungerla (si hanno notizie di gatti entrati nelle case
passando dai condotti di aspirazione dei camini!). Durante
l'estro, è a volte possibile che anche la gatta possa
"spruzzare", esattamente come un maschio integro, un'urina di
odore penetrante. Sicuramente, dimostrerà irrequietezza,
prolungati miagolii con tono acuto, e un inusuale
comportamento languido, rotolandosi per terra ed esponendo i
genitali. Se non subentra una gravidanza, dopo 2 o 3 settimane
inizierà un successivo ciclo di calore. Se invece rimane
gravida, dovrete preventivare l'aumento di spese relative alle
visite veterinarie, al cibo necessario durante l'allattamento
e a quello necessario per lo svezzamento dei cuccioli.
La gravidanza dura circa 9 settimane, e
lo svezzamento si completa dopo i 2 mesi di vita. Se non
potete o volete tenerli con voi, dovrete anche considerare il
tempo necessario per trovare una buona sistemazione ai
cuccioli.
L'abbandono, o peggio... la soppressione, NON sono nemmeno da
prendere in considerazione.
Nelle gatte vergini non sterilizzate, si
verifica col tempo un'alta incidenza di cisti ovariche e
malattie uterine. Fra queste ultime particolarmente pericolosa
è la piometra (una particolare
degenerazione fisiologica, nella quale si ha un graduale
ispessimento dell'utero che produce un'infiammazione cronica.
Col tempo compaiono secrezioni di materiale suppurativo dalla
vulva, lentezza, gonfiori addominali e generale debilitazione
organica). Le gatte sterilizzate non
vanno ovviamente incontro a questo tipo di problemi.
La gatta può tornare in estro a breve distanza
dal parto: se dopo una gravidanza indesiderata decidete di
farla sterilizzare, cercate di programmare l'intervento non
appena sarà possibile. Consultate il
veterinario, soprattutto in relazione agli attuali cuccioli:
mamma gatta non sarà in grado di occuparsene, nei giorni
successivi.
Convalescenza post-operatoria
E' di ESTREMA importanza che i punti non
vengano in alcun modo strappati: la gatta tenderà naturalmente
a leccarsi e a mordersi, e per prevenire uno sventramento, con
conseguenti emorragie ed infezioni, il sistema più utilizzato,
e più odiato dalle gatte, è l'applicazione di una gorgiera o
collare elisabettiano.
Gonfiori, arrossamenti o perdite di sangue devono essere
immediatamente segnalati all'attenzione del veterinario.
Alcuni punti non necessitano di rimozione, e
vengono lentamente dissolti dall'organismo. Altri richiedono
l'intervento del veterinario (a 5-10
giorni dall'intervento). Nei gatti
maschi è altresì molto conveniente l'utilizzo di mastici
appositi.
Badate che il livello di testosterone e
-limitatamente ai maschi adulti- la presenza di liquido
spermatico, impiegano un certo lasso di tempo per abbassarsi
completamente: un maschio castrato da poco è in grado di
fecondare una femmina ancora per 3- 4 settimane, prima di
diventare completamente sterile. |