Come passare la spazzola
1) E' bene seguire la
direzione del pelo, tranne per quelle razze
(Persiano, Exotic, Birmano ecc.) che richiedono una cura
particolare del mantello finalizzata a renderlo vaporoso e
soffice.
2) La passata di
spazzola non deve essere troppo superficiale, ma
nemmeno troppo energica: bisogna cioè fare attenzione a non
irritare o graffiare la cute.
3) Si deve cominciare
sempre dal capo e dal muso, facendo attenzione a non
piegare le orecchie.
4) Non insistere troppo
sulle orecchie: molti gatti tendono a soffrire di
otite e non gradiscono che si tocchi questa parte del loro
corpo: una spazzolata energica diventerebbe un vero e proprio
supplizio. Fare attenzione anche a non ferire occhi e naso.
5) Non trascurare la
pancia e zampe: attenzione però ai capezzoli nascosti
sotto il pelo.
Il
momento ideale
Il gatto non deve essere forzato, piuttosto è bene scegliere
un momento in cui è particolarmente tranquillo,
cioè dopo i pasti e al mattino.
Evitare, quindi, di svegliarlo o di "strapparlo" ai
suoi giochi.
Se lo si abitua fin da piccolo alla spazzolatura e
alle altre operazioni di pulizia, si dimostrerà più docile e
paziente.
Quante
volte?
Una volta al giorno: se è a pelo lungo; se lascia
molto pelo in giro per casa; se vive anche all'aperto e tende
facilmente a prendere le zecche (in modo da accorgersi con
tempestività della presenza del parassita).
Una o due volte alla settimana: se non ha pelo lungo
o particolarmente folto e tendente ad arruffarsi e a formare
nodi.
Una volta ogni 7-10 giorni: se è molto pulito e non
perde molto pelo; se vive in casa.
ATTENZIONE: quando il gatto è in
muta va spazzolato anche due volte al giorno, per evitare una
pericolosa ingestione di pelo quando si lecca.
4 buoni
motivi per spazzolarlo
1) E' l'occasione per
scoprire se il gatto è affetto da pulci, zecche o ha
riportato piccole ferite.
2) Si previene la
formazione di grovigli di pelo altrimenti
difficilmente districabili.
3) Ci si assicura una
maggiore pulizia anche nei luoghi frequentati dal
micio: cuscini, divani, tappeti, ecc.
4) Si evita che l'animale
ingerisca troppo pelo durante le operazioni di pulizia,
rischiando fastidi come il rigurgito di rotoli di pelo che,
nei casi più seri, provocano problemi intestinali.
La
spazzola
E' lo strumento a cui
non si può rinunciare per l'igiene del mantello del gatto.
In generale, molti tipi di spazzola possono andar bene allo
scopo. Quelle specifiche per animale, però, rispondono a
caratteristiche ben precise.
1) Devono essere
realizzate con materiali non sintetici, in modo da
non provocare l'elettrizzamento del pelo.
2) I materiali devono
essere lavabili per scongiurare il pericolo di germi
e batteri annidati.
3) Devono essere
ergonomiche, cioà progettate in forme tali da rendere
più facile il movimento. Esistono, per esempio, spazzole con
una fascia in velcro sull'impugnatura per tenere ferma la
mano, oppure a forma di guanto, con la gomma, che trattiene i
peli, sulla parte del palmo della mano.
Molte spazzole sono "combinate"
ossia da una parte hanno denti in acciaio e dall'altra setole.
Le spazzole cardatore, con solo i denti in acciaio, sono le
più idonee ad asportare il pelo che si stacca dal mantello.