Gli sbadigli dei
gatti
Munitevi di una penna e
di un foglio di carta e segnate il numero dei vostri sbadigli
mentre leggete queste pagine. L’augurio è che la lettura non
sia noiosa, ma può anche capitare che leggere sullo
sbadigliare, anche se di gatti, provochi degli sbadigli!
Tutti, in ogni caso, sbadigliamo: gli uomini e molte specie
animali, tra le quali alcuni rettili, gli uccelli e una gran
parte dei mammiferi, compresi ovviamente i nostri gatti. I
motivi di quest’atto, istintivo e spesso involontario, sono
ancora però poco noti. Un vero e proprio "mistero" che ora
cercheremo di svelarvi.
La noia,
causa principale degli sbadigli
Il gatto sbadiglia
perché è annoiato. Il gatto "vive" lo sbadiglio realmente come
un momento di rilassamento (o stretching), magari prima o dopo
uno dei suoi tanti sonnellini quotidiani. Per scaricare la
tensione, come tanti catofili sanno, il nostro micio adorato
ha tanti altri modi interessanti, dal correre saltando sopra i
mobili di casa, al raspare accanitamente, con le unghie, le
porte o l’antico comò della nonna!!
Le poche
cose che sappiamo sugli sbadigli
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La durata di uno
sbadiglio è di circa sei secondi.
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Negli uomini il
primo sbadiglio può aversi intorno alle undici settimane dal
concepimento. E’ ipotizzabile che cosa simile accada anche
ai gatti.
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Gli sbadigli
divengono contagiosi intorno al primo – secondo anno di
vita.
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La parte del
cervello che sicuramente gioca un ruolo fondamentale nelle
genesi dello sbadiglio, anche nel gatto, è l’ipotalamo.
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Recenti ricerche
hanno dimostrato l’importanza al riguardo di alcuni
neurotrasmettitori (per esempio, la dopamina).
L’inoculazione sperimentale di neuropeptidi di sintesi
nell’ipotalamo di cavie ha suscitato sbadigli.
Sbadigliare? Un modo per fare stretching!
La questione
resta però aperta: perché non tutti gli esseri viventi
sbadigliano? Secondo alcuni ricercatori lo sbadiglio potrebbe
essere anche un modo per dello stretching, aumentando così la
pressione sanguigna e il ritmo cardiaco, ed esercitando i
muscoli e le articolazioni interessate. L’evidenza scientifica
mette in rapporto sbadiglio e stretching: infatti, quando si
tenta di trattenere uno sbadiglio stringendo la mascella, si
resta insoddisfatti, con i muscoli e le articolazioni
interessate contratte e non "riposate". Un’esperienza, questa,
capitata a tutti.
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