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Le pellicce
della vergogna
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Un'inchiesta condotta sotto
copertura ha portato alla luce un macabro commercio.
Pelli e pellicce di cane e di gatto, provenienti da
Cina, Thailandia, Filippine e Corea vengono
tranquillamente immesse nel mercato occidentale, grazie
ha una forma di etichettatura forviante.
Un'inchiesta durata due anni
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Due anni di
indagini condotte dall'associazione americana "Humane
Society of the United States" hanno portato alla
scoperta di un macabro segreto: la brutale uccisione
di cani e di gatti per confezionare pellicce e
finiture in pelle.
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Gli
investigatori, che hanno attraversato Cina, Thailandia,
Filippine e Corea, hanno documentato passo dopo passo
con filmati, fotografie e resoconti dettagliati, le
pessime condizioni in cui gli animali sono e
l'uccisione crudele che viene loro inflitta.
Gli usi più comuni
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Le pelli di
cane e di gatto sono usate soprattutto per la
produzione di inserti per cappotti, guanti, colli,
cappelli, scarpe e stivali, rivestimenti interni di
auto e persino animali di peluche.
Da pessime condizioni di vita a una morte
orrenda
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Cani e gatti
vengono allevati in condizioni spaventose: accalcati
in luoghi freddi, per far crescere meglio il pelo,
nutriti con malsani composti, trasportati per ore in
sacchi scuri fino ai loro "macelli", per poi subire
una morte agghiacciante, davanti agli occhi dei loro
compagni.
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L'inchiesta,
divulgata in Italia dalla LAV (Lega Anti Vivisezione),
testimonia che i cani (soprattutto Pastori Tedeschi e
Chow-Chow) vengono sgozzati o accoltellati alla pancia
e fatti morire per dissanguamento oppure colpiti a
morte con randelli. Nel giro di pochi minuti, mentre
sono ancora vivi, vengono scuoiati: procedimenti, a
detta degli "esperti", che garantirebbero una migliore
qualità della pelle.
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I gatti
vengono impiccati con un cappio di metallo oppure
immobilizzati mentre viene loro versata dell'acqua in
gola con un tubo, finche muoiono per annegamento.
Questo perché la pelliccia ha maggior valore se viene
venduta in un unico pezzo......
Allevamenti familiari
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Le pelli
provengono prevalentemente da piccoli allevamenti, per
lo più a conduzione familiare; un'agghiacciante
attività che viene, tra l'altro, spesso svolta da
ragazzini, a cui viene insegnato, fin da piccoli, ad
allevare, uccidere e scuoiare cani e gatti. Non solo,
anche animali randagi vengono appositamente catturati.
Per avere
un'idea del massacro, basta considerare che per
confezionare una pelliccia occorrono da 18 a 24 gatti
e da 10 a 12 cani. Per confezionare un cappello
muoiono da 4 a 6 gatti, per un risvolto di un piumino
si preferisce usare i cani.
Pelli e
pellicce vengono poi esportate in Europa, soprattutto
in Italia, Francia e Germania, E negli Stati Uniti.
Etichette che ingannano
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In Italia si
sta indagando da mesi, tra mille difficoltà, su alcune
aziende produttrici e di intermediazione in Lombardia,
Veneto, Toscana, Liguria, Piemonte, Abruzzo,
Trentino-Alto-Adige e Sicilia, sospettate di importare
pelli di cani e di gatti.
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Questo
squallido commercio è reso possibile da un sistema di
etichettatura approssimativo e ingannevole per i
consumatori, che possono acquistare capi con etichette
generiche come per esempio: "dougue du chine, Asian
wolf, wild cat, mountain cat, o più semplicemente
special skin", dietro le quali si nascondono massacri
di cani e gatti.
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Talvolta la
pelle di cane viene spacciata addirittura per pelle di
agnello o di capra.
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Gli animali
possono essere uccisi in un paese, le loro pelli
possono essere trattate in un altro e il prodotto
finito venduto in qualsiasi parte del mondo.
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Quelle a cui fare attenzione |
CANE
- Gae
wolf
- Sobaki
- Asian
jackal
- Asian
wolf
- China
wolf
- Kou pi
- Wolf of
Asia
- Asiatic
raccon wolf
- Dougue
du chine
- Pemmern
wolf
- Gubi
- Loup d'asie
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Mountain goat
- Sakhon
Nakhon lanb skin
- Lamb
skin
- Special
skin
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GATTI
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Housecat
- Wild
cat
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Katzenfelle
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Mountain cat
- Goyangi
- Special
skin
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(Dati "Humane Society of the United States) |
Una strage per un pugno di dollari
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"Una pelle di
gatto vale da 1 a 3 dollari - dichiara Rick Swain, uno
degli investigatori - quella di un Pastore Tedesco o
di un meticcio può arrivare anche a 9 dollari".
Killer, allevatori, compratori e intermediari
incontrati dagli investigatori non hanno negato
l'evidenza: alcuni hanno spiegato nei dettagli i vari
passaggi di questo agghiacciante commercio e qualcuno
a persino ammesso di avere in magazzino 100mila pelli
di cani e di gatto.
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Un'altra prova
clamorosa del business è stata l'intercettazione d una
nave cinese che trasportava 5.329 Kg (pari a 40-50
mila animali) di giacche confezionate con pelli di
gatto domestico, destinate ufficialmente all'esercito
ceco.
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Gli
investigatori della Humane Society of the Usa stimano
che per alimentare questo commercio, il tributo
annuale di morte sia di oltre 2 milioni di cani e
gatti.
Che cosa accade in Italia
In Italia il
raccapricciante commercio è stato oggetto, in settembre
'00, di un'interrogazione parlamentare, presentata da
Annamaria Procacci, e Vito Leccese (verdi), in cui si
chiedeva di prendere misure per bandire l'importazione
nel nostro Paese di pelli grezze e/o semilavorate di
cane e gatto, e di porre la questione all'attenzione
dell'Unione Europea per vietare il barbaro commercio tra
gli stati membri.
Nel documento di
risposta, firmato dal sottosegretario del ministero del
commercio con l'estero, Mauro Fabris, si legge che " dal
punto delle regole internazionali non vi sono
disposizioni che vietino le importazioni di pelli di
cani e di gatti, poiché la Convenzione di Washingoton
tutela soltanto gli animali in via di estinzione".
Inoltre, si sostiene che secondo l'Associazione italiani
pellicceria "si tratterebbe di una ennesima campagna di
movimenti animalisti contro il settore della pelliceria"
mentre, sempre a detta dell'Associazione, "il settore
delle pelli importa dai Paesi asiatici pelli di felidi e
canidi che vivono allo stato selvaggio, il più delle
volte utilizzati dalla popolazione locale per
alimentazione".
A chi fare denuncia
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Se si scopre
un oggetto o un indumento fatto con pelliccia di cane
o di gatto, bisogna denunciarlo alle associazioni
ambientaliste.
L'associazione
più preparata è quella che ha svolto le indagini:
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Humus (Human
society of the United States), 2100 L Street NW,
Washington DC, 20037 - http://
www.humus.org
Inoltre ci si
può rivolgere a:
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